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L'ex ospedale a giovani ed anziani

di Dante Freddi Bisognerebbe perseguire con convinzione l'idea lanciata dal PdL, e subito ammazzata, di una società ad azionariato diffuso per acquistare i locali. Ed adibirli a "luogo" per anziani e giovani studenti. L'assenza di un serio "progetto" per quel 26% della popolazione da parte di tutte le forze politiche è segnale di una pericolosa miopia

foto di copertina

Nell'Orvietano gli ultrasessantacinquenni sono oltre il 26% ed in alcuni paesi superano il 30.

E' la popolazione che ha la pensione, che arricchisce la rete di sostegno alla famiglia perché aiuta figli e nipoti, risparmia, consente una maggiore capacità di acquisto dell'intero nucleo famigliare. Gli anziani sono una risorsa straordinaria ma anche un problema che non può essere ignorato nell'immaginare il "futuro", così come tutti sembrano fare.

L'assenza di un serio "progetto" per quel 26% della popolazione da parte di tutte le forze politiche è segnale di una pericolosa miopia.

Una decina d'anni fa, in occasione dello spostamento a Ciconia dell'ospedale,  si discusse  sulla opportunità di costruire una casa di riposo o di accoglienza o diurno, insomma un luogo per ospitare i vecchi in una parte dei locali liberati in piazza Duomo. Gli amministratori raccontarono che "proprio lì no, ma nel centro storico qualcosa si sarebbe fatto". Quando iniziò la discussione sulla caserma Piave, di fronte alla richiesta di spazi per gli anziani di nuovo si disse che "proprio lì no, ma da qualche parte nel centro storico una struttura si sarebbe costruita". Oggi non si parla più neppure dell'uso come diurno dell'ex pediatria come aveva previsto l'amministrazione Mocio.  Gli anziani sono scomparsi dall'agenda amministrativa insieme ai giovani, dato che dall'ex ospedale subirà lo sfratto anche il Centro studi. Ma degli anziani bisognerebbe occuparsi, se non altro perché sono un affare, dànno pensieri ma anche lavoro.  Anziché cercare qualche albergatore che sia interessato al vecchio locale in piazza Duomo bisognerebbe perseguire con convinzione l'idea lanciata dal PdL,  e subito ammazzata, di una società ad azionariato diffuso per acquistare i locali. Una volta di nuovo proprietà degli orvietani non si parlerebbe più di alberghi e diverrebbe interessante l'idea di un "luogo" per accogliere anziani autosufficienti, che costano poco e rendono molto, almeno secondo i conti di chi si occupa del settore.  E magari, dato che gli spazi sono tanti, anche qualche aula per il CSO, certamente più utile di una cucina e degli uffici della Provincia.
Oggetto di queste attenzioni sono le 11.500 persone con oltre 65 anni presenti nel territorio, di cui 2.700 sole e 900 non autosufficienti.  I dati sono un po' superati, ma per aggiornarli è sufficiente aggiungerne qualche centinaio e il risultato non cambia.

 

Pubblicato il: 30/11/2011

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