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A propostito di trasparenza 'Che pena questo PD'

Nota dei gruppi PdL, UDC, OL, Gruppo Misto. "Fare bieca propaganda politica sulla bocciatura della mozione in merito all'anagrafe degli eletti è la prova di come il gruppo consiliare del PD cerchi di mistificare la realtà, oltre a non essere più in grado di fare proposte politiche"

Riceviamo dai gruppi PdL, UDC, OL, Gruppo Misto e pubblichiamo

Fare bieca propaganda politica sulla bocciatura della mozione in merito all'anagrafe degli eletti è la prova di come il gruppo consiliare del PD cerchi di mistificare la realtà, oltre a non essere più in grado di fare proposte politiche. L'unica azione che gli riesce bene è la denigrazione dell'avversario. Infatti, mentre la maggioranza dimostra giorno dopo giorno di essere sempre più coesa e di lavorare in silenzio e con tenacia per il bene di tutti i cittadini, raggiungendo risultati di grande rilievo, al PD è rimasto solamente una lotta politica fondata sulla pochezza, sulla falsità e sulla denigrazione. Prendere a pretesto una mozione bocciata per imputare alla maggioranza comportamenti poco trasparenti e poco morali è veramente la dimostrazione del vuoto pneumatico a cui è giunto il PD. Ed allora occorre fare un po' di chiarezza:

1)    La mozione è stata firmata dai gruppi consiliari del PD, di Rifondazione Comunista e dei Socialisti: prima che iniziasse il dibattito uno dei firmatari, Evasio Gialletti, si è dileguato in silenzio, mentre la consigliera di RC lo ha fatto prima delle dichiarazioni di voto, appena si è accorta che al gruppo del PD non interessava assolutamente ragionare e trovare una sintesi sulla questione in oggetto, ma interessava solo fare bassissima strumentalizzazione: quindi, dei tre firmatari iniziali, in aula ne era rimasto uno solo. In più, con un livore senza pari, le due consigliere presenti dettavano la linea al capo gruppo Germani e rigettavano la proposta avanzata dalla maggioranza, tesa a ricomprendere nel ragionamento anche la possibilità di controllare atti urbanistici che, seppur leciti, negli anni passati avrebbero potuto creare legittimi benefici a Sindaci, Assessori e Consiglieri. Di fronte a questa normale e naturale richiesta avanzata dalla maggioranza, il PD si è chiuso a riccio con la esclusiva volontà di farsi bocciare la mozione (come poi puntualmente è avvenuto). In sostanza, al PD non interessava minimamente trovare una condivisione per rendere più trasparente la politica orvietana, ma vi era l'esclusivo interesse di fare un comunicatino stampa per addossare alla maggioranza poca trasparenza ed anche poca moralità. Che pena vedere il gruppo del PD che si erge a paladino della moralità!

2)    In questi mesi, in maniera subdola e sempre attraverso comunicatini stampa, il PD ha cercato di far passare il messaggio delle incompatibilità che avrebbero avuto due consiglieri di maggioranza in merito al rapporto tra la loro stimata professione ed i contratti "derivati" stipulati dal Comune nel 2001 e 2007. In relazione a queste eventuali incompatibilità, perché il PD non ha avuto mai il coraggio di sollevare la questione con atti formali in Consiglio Comunale? Perché lo ha sempre fatto fuori dalle sedi istituzionali? Sarà forse il poco coraggio, la pochezza delle loro ragioni o, più semplicemente, la paura che nelle sedi opportune per il PD si potrebbero aprire questioni complesse? Mentre il PD parla delle eventuali incompatibilità degli altri, il suo capo gruppo Germani si è dovuto assentare all'ultimo Consiglio perché lui stesso - e non è la prima volta - si è dichiarato incompatibile in merito ad una pratica urbanistica. E' veramente sconvolgente vedere come il PD, invece di guardare alle incompatibilità in casa propria (e ce ne sono diverse), cerchi di inventarsele in casa d'altri.

3)    Una cosa è certa: il PD non potrà mai ergersi a paladino della moralità, né ad Orvieto, né in Italia. Se poi questi signori vogliono fare i moralisti, sarebbe necessario che prima spiegassero il sistema clientelare con cui hanno gestito per anni la cosa pubblica e, inoltre, come mai ad Orvieto ci sono diverse famiglie che, grazie ad un sistema consolidato, vedono al proprio interno un numero percentualmente rilevante di componenti lavorare in Enti Pubblici del territorio (Comuni, Asl, Comunità Montana).

4)    Da ultimo, perché questa spasmodica voglia di rendere pubblici i redditi del Sindaco, della Giunta e dei Consiglieri, il PD non l'avanzava anche negli anni passati quando governava la città e, soprattutto,quando alcuni dei suoi esponenti percepivano redditiper migliaia e migliaia di euro al mese? Perché non hanno fatto queste mozioni quando ai vertici di strutture finanziate esclusivamente con soldi pubblici (Crescendo, dell'ATO o dell'APT), vi erano esponenti di calibro del loro steso partito? Lo sanno quelli del PD che tra le loro fila c'è gente che non ha mai lavorato un giorno e che ha fatto una bella vita solo grazie alle prebende e alle indennità pubbliche?

Ed allora, prima di parlare di obblighi morali, il PD si rinfreschi la bocca e guardi dentro casa propria.

 

Pubblicato il: 30/11/2011

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