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Prima a Lubriano per 'Seppellite il mio cuore qui!'

Al Teatro dei Calanchi di Lubriano, sabato 12 novembre alle ore 21,15, per la rassegna Teatro inCivile

Al Teatro dei Calanchi di Lubriano, sabato 12 novembre alle ore 21,15, per la rassegna Teatro inCivile, debutta in anteprima lo spettacolo "Seppellite il mio cuore qui!" di e con Gianni Abbate. Il racconto parte alla fine degli anni '50 per arrivare ai giorni nostri. Un'estate al mare, anzi, tutte le estati al mare, quando esisteva la cosiddetta villeggiatura, cantata anche da Modugno in "Mariti in città". Il marito accompagna moglie, figli, nonna, cane, pappagallo e quant'altro al mare o ai monti e poi ritorna in città a lavorare ed a sognare, nel periodo che rimane da solo, una possibile scappatella. Lo spettacolo è appunto la storia dettagliata di un viaggio con la famiglia per andare in villeggiatura, da Napoli a Scauri, vicino Formia, provincia di Latina, Lazio. Un viaggio tra storia antica e aneddoti, raccontati da un padre professore, che continua a dispensare pillole di cultura anche al di fuori dell'aula e un paesaggio incantevole, lungo il litorale domizio, ancora incontaminato. Sono gli anni del bum economico, detto anche miracolo economico, dove riecheggiano le canzoni di San Remo dal '58 al '61. Si arriverà per contrasto ai giorni nostri, con l'ecomafia, il degrado, i veleni, il percolato, la munnezza, la strage dei bufalotti, il tutto riversato in mare attraverso i Regi Lagni, che sono un'opera d'ingegneria idraulica voluta dai Borboni nel 1610, per porre fine ad un problema che da secoli attanagliava la Campania Felix: le frequenti inondazioni del fiume Clanio, che oggi non esiste più (Che fine ha fatto?!). Le inondazioni tormentavano le popolazioni locali e ne impedivano lo sviluppo sin dall'epoca pre-romana. I Regi Lagni avevano bonificato questa vasta area, che si trova tra le province di Napoli e Caserta, facendola diventare in poco tempo fertile e ricca, tanto che venne soprannominata "terra di lavoro". Dopo 400 anni i Regi Lagni esistono ancora, ma vengono usati come discarica di veleni. Lo dovevano immaginare i Borboni che la Campania felix sarebbe diventata la Campania infelix, che questa terra ricca e bella avrebbe fatto questa fine vergognosa insieme ai Regi Lagni! Tra ricordi, canzoni, racconti divertenti e dettagli del panorama attuale, lo spettacolo ci offre un quadro preciso di questo nostro bel Paese. Le musiche originali, eseguite dal vivo, sono del maestro Fabio Barili, gli elementi scenografici di Benni Barone, i video e la regia di Gianni Abbate. Ingresso 10 euro intero e 8 il ridotto. Info e prenotazione 0761948963 - 3471103270.

Pubblicato il: 10/11/2011

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