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L'arcivescovo monsignor Marra, per la festa di san Martino I Papa, presiederà una solenne concelebrazione.

 Sabato 12 novembre alle ore 10, nella Cripta del Duomo di Todi

Sabato 12 alle ore 10 l'Arcivescovo mons. Giovanni Marra, Amministratore Apostolico di Orvieto-Todi, presiederà una solenne liturgia, nella cripta della Concattedrale di Todi dedicata a san Martino I Papa e martire. L'Eucaristia sarà concelebrata dai presbiteri della diocesi  per iniziativa della "Congregazione del Pio Suffragio" eretta nel  XVIII sec., per ricordare i vescovi e i sacerdoti defunti della Diocesi.  Alle ore 17,30 si celebrerà un'altra Santa Messa, alla quale prenderanno parte in modo particolare i membri del Rotary Club che, per iniziativa del presidente Giovanni Antonelli, si sono molto interessati alla figura di San Martino I Papa e martire ed offriranno una icona del santo da esporre nella cripta del Duomo di Todi.

Alle  ore 15,30, presso il Monastero delle Clarisse in Borgo, Giovanni Antonelli presenterà, per iniziativa del Rotary e dell'Associazione Matavitatau un filmato multimediale su san Martino e le ricerche condotte in Sebastopoli di Crimea.

 

La festa del santo sarà preceduta venerdì 11 novembre a Todi dalla notissima Fiera  in onore del santo. Nell'antico mondo agricolo era una fiera che permetteva gli ultimi scambi e acquisti prima della stagione invernale.

 

Il Santo festeggiato il 12 novembre nasce a Todi nel V secolo, secondo la tradizione nella località oggi denominata Pian di San Martino. Divenuto  diacono della chiesa di Roma il Papa Teodoro I lo inviò come ambasciatore a Costantinopoli, sede dell'Impero di cui Roma faceva ancora parte. L'impero d'Oriente viveva tempi molto turbolenti a causa  dell'espansione araba, della conquista di Gerusalemme nel 637, e delle continue dispute teologiche che crearono profonde fratture tra i cristiani. Dopo la morte di Papa Teodoro I avvenuta nel maggio 649, Martino venne eletto a succedergli. Martino convocò subito un Concilio che condannò le intromissioni dell'imperatore Eraclio e del suo successore Costante II nelle questioni teologiche. L'imperatore Costante II ordinò a Olimpo, Esarca di Ravenna (Governatore dell'Italia bizantina), di bloccare il Concilio e arrestare il Papa. L'intento imperiale non riuscì. Il Papa e i vescovi dichiararono che in tema di fede gli editti imperiali non avevano valore alcuno. Il nuovo Esarca Teodoro Calliopa nel 653 riuscì ad arrestare in San Pietro il Papa e benché malato lo condusse a Costantinopoli. Qui Martino fu trattato come un delinquente, esposto agli insulti e accusato di ogni delitto. Alla fine la pena di morte venne commutata con l'esilio in Crimea. Martino in esilio soffrì terribilmente, come narrano le sue bellissime lettere giunte fino a noi. Nel 655 morì abbandonato e in stato di grave miseria e  ai suoi accusatori aveva detto: " Fate di me ciò che volete, qualunque morte  sarà un beneficio". Dopo la morte fu subito venerato come santo martire sia in Occidente che in Oriente. Tuttora è molto venerato a Sebastopoli in Crimea dalla Chiesa Ortodossa che lo festeggia il 13 aprile.

Pubblicato il: 10/11/2011

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