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Enoteca regionale di Orvieto: 'Serve un progetto di rilancio finanziabile con i fondi del piano rurale'

L'assessore Cecchini risponde all'interrogazione di Galanello (PD)

Alla richiesta del consigliere Fausto Galanello (Pd) di sapere se è nelle intenzioni della Giunta rilanciare l'Enoteca regionale dell'Umbria, nata ad Orvieto nel 1996 per reclamizzare l'intera produzione vinicola umbra, l'assessore all'agricoltura Fernanda Cecchini ha dato una risposta sostanzialmente positiva. Durante la seduta di question time che si è svolta oggi in Consiglio regionale, nel confermare il ruolo strategico della Enoteca regionale di Orvieto, l'assessore ha ipotizzato un nuovo progetto di rilancio, da elaborare nell'ambito del confronto in atto nel settore vinicolo regionale, in particolare con i titolari degli strumenti che operano sulla promozione, come le Strade del vino e i consorzi. Solo con un progetto così concepito, ha spiegato l'assessore, sarà possibile attingere dal Piano di sviluppo rurale quelle risorse finanziarie pubbliche, che sono venute a mancare dopo il tentativo di rilancio datato 2007, quando entrarono alcuni soci, successivamente defilatisi.  Galanello, che nella sua interrogazione aveva evidenziato come l'Enoteca di Orvieto, pur in assenza di risorse regionali anche oggi riesce a proporre  tutte le etichette dei vini umbri, si è dichiarato soddisfatto della risposta data dall'assessore Cecchini, precisando che "solo con un nuovo progetto di rilancio e con l'assicurazione di risorse regionali specifiche e dedicate, sarà possibile mantenere in vita un organismo nato con ambizioni strategiche ancora oggi valide".

L'intervento di Galanello:

 "La  Regione Umbria, fin dal 1996, ha investito per la creazione di una enoteca ad Orvieto, quale strumento di promozione dell'immagine vitivinicola dell'intera regione.

Tale struttura, istituita con Legge Regionale, è localizzata all'interno del complesso monumentale del Convento di San Giovanni, di proprietà della Provincia di Terni, successivamente divenuto Palazzo del Gusto e anche sede di Cittàslow International.

Si tratta di uno strumento di promozione unico nel suo genere che, per lo straordinario supporto che può fornire alla conoscenza e alla divulgazione delle tradizioni vitivinicole dell'intera regione, necessita di una più incisiva valorizzazione.

In passato  la Regione Umbria ha contribuito con diversi finanziamenti a garantire una piena funzionalità degli spazi dell'Enoteca, anche acquistando arredi specifici ed attrezzature multimediali.

Questa enoteca, pur essendo ben custodita e fornita di tutte le etichette dei vini Umbri, a mio avviso, non assolve  oggi a quelle funzioni di promozione e valorizzazione dell'enogastronomia umbra per cui fu istituita, ed è gestita senza alcuna risorsa regionale. L'ultimo intervento finanziario pubblico vi è stato nel 2009 con l'inserimento di due progetti del Palazzo del Gusto nel Piano di Sviluppo Rurale (PSR) per l'ammodernamento tecnologico e la digitalizzazione.

Necessita pertanto mettere in atto azioni per dare da subito una strutturazione ed una capacità operativa maggiore all'Enoteca regionale dell'Umbria.

 Occorre quindi riconoscere risorse certe ed adeguate a questo importante luogo vocato alla promozione, valorizzazione e diffusione della cultura del cibo e del vino, per l'intero territorio regionale, creando tutte le possibili sinergie territoriali ed istituzionali.

Insomma  vorrei capire dalla Giunta quali iniziative si intendono mettere in atto per rimuovere questo poco comprensibile stallo politico-istituzionale in cui sembra al momento essere avvolta questa struttura che, per le ragioni suddette, costituisce uno strumento di indubbio valore per Orvieto e per l'Umbria."

Pubblicato il: 08/11/2011

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