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"Accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore". Interrogazione di Fausto Galanello

Per "lanciare l'allarme sui ritardi che l'Umbria, in base ad una ricerca della Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, risulterebbe aver collezionato" in questo àmbito sanitario

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"Si tratta di un parametro non secondario nella qualità dell'intervento sanitario: la messa al bando del dolore dalle corsie dei nostri ospedali è un aspetto cruciale nella valutazione della sanità regionale, della sua capacità d'accoglienza e della sua vocazione ad un'imprescindibile e diffusa 'cultura del conforto'". Fausto Galanello, consigliere regionale del Partito democratico, lancia l'allarme sui ritardi che l'Umbria, in base ad una ricerca della Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, risulterebbe aver collezionato nell'applicazione della legge 38/2010 inerente l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore .

"La ricerca resa pubblica dalla Commissione d'inchiesta sul sistema sanitario nazionale - spiega Galanello - ci riporta una situazione diversificata. L'applicazione della normativa risulta 'buona' in 12 regioni, prevalentemente del Nord e del Centro Italia, e in ritardo nelle altre 8: in questa classifica la nostra Regione si posiziona terzultima con un livello di aderenza alle disposizioni di legge pari al 40 per cento, avanti solamente al Molise ed alla Sardegna". Per Fausto Galanello lo studio evidenzia "gravi mancanze che devono essere presto colmate, con l'obiettivo di riallineare la nostra Regione su livelli di eccellenza anche in questo tema così delicato e non marginale nella vita quotidiana del malato e dei suoi familiari".

 Nell'interrogazione alla Giunta il consigliere Pd chiede di "far luce sulle ragioni del ritardo; di procedere ad una ricerca sulle modalità di applicazione della normativa nei diversi ospedali dell'Umbria; di conoscere quali indirizzi generali abbia la Giunta rispetto al miglioramento dell'accesso dei malati alle terapie del dolore".

 INTERROGAZIONE

 Oggetto: "Terapia del dolore: mancata applicazione della legge 38/2010"

 Il sottoscritto Consigliere regionale

Premesso che:

 È stata svolta un'indagine dei Nas su numerosi ospedali del territorio nazionale ordinata dalla Commissione di Inchiesta Servizio Sanitario Nazionale per la verifica dell'applicazione della legge 38/2010 in merito alla terapia del dolore;

·         Tale legge oltre a semplificare la prescrizione degli oppiodi, obbliga gli ospedali a monitorare nella cartella anche il dolore dei pazienti e alla costruzione di Comitati per l'ospedale senza dolore;

·         L'indagine dei Nas ha consegnato una situazione molto diversificata: il 23% degli ospedali coinvolti nel monitoraggio non hanno un comitato "ospedale senza dolore", solamente il 63% è dotato di Unità operative di cure palliative e terapia antalgica, il 20% non rispetta l'obbligo di riportare nella cartella clinica dei pazienti la scala di rilevazione del dolore e solamente il 55% delle strutture informa i cittadini sull'opportunità di queste terapie;

·         Oltre il 75% delle strutture assicura una continuità terapeutica dopo la dimissione dei propri ricoverati mentre ben l/82% degli ospedali assicura la formazione del personale;

 Sottolineato che:

 ·         L'applicazione della legge vede le Regioni del Nord con l'88% a seguire il Centro con il 75% e il Sud con il 53%. Nello specifico sono 12 le Regioni in cui la normativa vede un'applicazione buona, 8 ancora in forte ritardo;

·         La nostra Regione si posiziona come terzultima nella classifica dell'applicazione della legge con appena il 40% avanti solamente al Molise ed alla Sardegna;

 Evidenziato che:

 ·         I ritardi e la mancata piena applicazione della legge 38/2010 può comportare l'applicazione dell'art. 3 della legge che definisce inadempienti le regioni e viene a cadere la possibilità di accedere ai fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale;

TUTTO CIÒ PREMESSO

INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE

PER CONOSCERE

 ·         le ragioni del ritardo del nostro sistema sanitario regionale nell'applicazione di una normativa nazionale così importante;

·         i diversi risultati ottenuti dalle strutture sanitarie umbre per la verifica dell'applicazione della legge 38/2010 nei singoli parametri presi in considerazione dalla ricerca sopracitata;

·         quali azioni intende intraprendere la Giunta regionale per far si che anche nella nostra Regione la Legge 38/2010 abbia una giusta applicazione.

 

Pubblicato il: 25/10/2011

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