Addio a Filippo

Un lungo e straziante addio. Occhi lucidi che non hanno più lacrime da versare. Sui volti della gente c'è solo rassegnazione , negli animi solo tanta rabbia. Un intero quartiere che vestito a lutto, e con il dolore nel cuore, si è stretto intorno a Filippo. Un abbraccio caloroso, che continua anche dopo la cerimonia funebre per quel figlio, quel marito e quel padre che un destino beffardo ha strappato alla vita. Il padre, la moglie, i parenti, gli amici, tutti uniti in un dolore immenso. È toccato a Don Augusto, in occasione del funerale, ricordare quel giovane uomo che aveva tanta voglia di vivere. Ma le corde del cuore vengono toccate nel momento in cui il parroco della Chiesa di Ciconia ricorda Filippo in due momenti importanti della sua vita. Quando giocava con i suoi due figli, una bambina di dieci anni ed un maschietto di sette, e quando offriva il suo aiuto volontario alla Croce Rossa. La sua vita si è interrotta bruscamente, a soli 43 anni, in una fredda giornata di gennaio. Si è interrotta in un assurdo infortunio sul lavoro. La magistratura non ha ritenuto necessario disporre l'esame autoptico sul suo corpo per risalire alle cause della morte. Fugato dunque ogni dubbio su un possibile malore che avrebbe colpito l'operaio orvietano, già sofferente di cuore, mentre stava svolgendo il suo lavoro nella scuola elementare di Sferracavallo. Risulta chiara la dinamica della tragedia nei suoi particolari, e pare non ci sia dubbio che si tratti di un terribile incidente, probabilmente avvenuto a causa di una imprudenza.