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Turreni. 'Sfido il PD'

L'avvocato fa riferimento ad un falso documento che è circolato nei giorni scorsi. Il documento faceva immaginare condizioni di incompatibilità tra la sua carica di consigliere e quello di avvocato in relazione ad una deliberazione sugli swap. Turreni sembra sapere chi sia l'estensore del falso documento comunque chiama in causa come responsabile il PD e più genericamente il centrosinistra

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Riceviamo da Guido Turreni e pubblichiamo. L'avvocato fa riferimento ad un falso documento che è circolato nei giorni scorsi. Il documento faceva immaginare condizioni di incompatibilità tra la sua carica di consigliere e quello di avvocato in relazione ad una deliberazione sugli swap. Turreni sembra sapere chi sia l'estensore del falso documento comunque chiama in causa come responsabile il PD e più genericamente il centrosinistra. 

A seguito delle notizie diffuse dalla stampa a cui non chiedo riguardi nel fare il mio nome (perché non ho nulla da nascondere) ritengo doveroso precisare quanto segue.

Per quanto riguarda la presunta incompatibilità che il nemmeno tanto anonimo falsario/diffamatore vorrebbe addossarmi voglio far presente che sono assolutamente tranquillo e con la coscienza a posto, avendo rispettato in pieno (e prima del conferimento di qualsivoglia incarico) il secondo comma dell'art. 78 TUEL e 37 del Codice deontologico forense; se, infatti, il Prefetto vorrà verificare chi è il domiciliatario della causa (ammesso che la mera elezione di domicilio sia rilevante) potrà appurare che non si tratta del sottoscritto.

Per quanto riguarda invece la probabile cerchia dei sospettati di questo ridicolo ed al tempo stesso ignobile falso, mi pare evidente, dalle modalità concrete con cui è stato commesso, che la stessa cerchia possa essere alquanto delimitata e, a mio parere, può esser ulteriormente ristretta semplicemente cercando di sapere chi, all'interno del PD, era ed è tutt'oggi ossessionato da questa presunta pseudo vicenda, chiedendomi in continuazione perché non votavo e non partecipavo neanche alla discussione sulla faccenda degli swap BNL.

Sono disponibile a fare nome e cognome del sospettato alle autorità competenti, se riterranno opportuno chiedermelo, con riserva di costituirmi parte civile.

Infine, sul piano politico, mi pare evidente che la vicenda costituisca uno dei punti più bassi raggiunti in tutta la sua storia dal centrosinistra orvietano, a cui l'episodio va ascritto per responsabilità oggettiva; a questo "misterioso" suo componente non rimane altro che fare politica con i pettegolezzi, con i falsi alla Totò, e con le diffamazioni più misere, pur di togliere di mezzo i due consiglieri di vantaggio che il Sindaco ha - legittimamente - sull'opposizione.

Un PD orvietano peraltro che non mi pare abbia sentito alcun bisogno di dissociarsi da questo vergognoso modo di fare, anzi rilanciando infondate incompatibilità anche nel suo ultimo, sbandato e penoso documento. Un documento condivisibile solo su un punto, quello dell'esigenza di una totale rifondazione di questa entità ectoplasmatica.

Al riguardo sfido pubblicamente la dirigenza di questo pseudo partito a promuovere nei miei confronti l'azione prevista per legge riguardo le incompatibilità, oppure se si tratta di una buffonata - come pare essere - di tacere per sempre, e di stendere un velo pietoso su questi malriusciti scimmiottamenti della polizia politica della Germania est.

Pubblicato il: 18/10/2011

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