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Gnagnarini rilancia sul tema 'L'eredità attuale di Mocio, Concina compreso'

di Massimo Gnagnarini -  Soldato semplice dell'UDC Nota sulle politiche di bilancio e sulla sua sconfessione da parte della dirigenza ternana e orvietana dell'UdC. E ricorda che "convinsi a candidarsi nella lista di Orvieto Libera , sotto la bandiera dell'UDC, l'amico e collega di lavoro  Giorgio Pizzo, all'epoca aspirante consigliere comunale in quota ai circoli di Orvieto futura della Sig.ra Loriana Stella candidata sindaco del PD"

foto di copertina

Prima di riprendere il ragionamento su rigore e sviluppo applicati alla politica del bilancio comunale avviato con l'analisi del periodo cimicchiano mi tocca fare la seguente premessa.

Mentre scrivo, apprendo di esser stato sconfessato dal mio Partito. Non da Casini o da Cesa ai quali mi legano anni di militanza e di sincera amicizia, ma dal Dott. Enrico Melasecche segretario di Terni dell'UDC.

Dunque è chiaro che le cose che dico sono solo il frutto del mio personale pensiero e non mi sfugge che questa sorta di mia riduzione allo stato laicale possa farlo apparire, il mio pensiero,  ad alcuni come fortemente ridimensionato mentre ad altri, forse,  ancor più apprezzabile.

Aggiungo che la comparsa dell'UDC sulla scena politica orvietana in occasione delle ultime elezioni a sostegno di Concina mi fu sollecitata dagli amici del centrodestra per raccogliere, pur in assenza di un gruppo di militanti locali , il cosiddetto voto d'appartenenza stimato all'epoca, tra gli elettori di Orvieto, intorno ai  150/200 voti. Tant'è che cercai e convinsi a candidarsi nella lista di Orvieto Libera , sotto la bandiera dell'UDC, l'amico e collega di lavoro  Giorgio Pizzo, all'epoca aspirante consigliere comunale in quota ai circoli di Orvieto futura della Sig.ra Loriana Stella candidata sindaco del PD.

Il ruolo e il programma dell'UDC per la rinascita di Orvieto e del risanamento finanziario della città lo presentammo insieme alla stampa nel gennaio 2010. Si trattava di un insieme di provvedimenti strutturali sulla riduzione della spesa e soprattutto sulle nuove entrate, comprese le cartolarizzazioni del patrimonio immobiliare che il Sindaco Concina e il suo assessore al bilancio Dott. Romiti hanno snobbato completamente ottenendo, finora, risultati a dir poco disastrosi.

Dunque Pizzo, nonostante ciò,  ha ritenuto di restar fedele a Concina, io al programma presentato dall'UDC.

Non esiste alcuna altra ragione per la quale, nel prosieguo, le nostre strade si sono divaricate, ma di sicuro non è Pizzo o Melasecche che possono farmi rinunciare alla coerenza e all'onestà intellettuale. Se questo, ai giorni nostri, è considerato un lusso, poveri coloro che, sul piano personale, non se lo possono permettere. Io me lo posso permettere!.

 Ma torniamo alle politiche di bilancio:

 Al Sindaco Mocio, una volta preso possesso e consapevolezza dei chiaroscuri dell'eredità lasciatagli dal suo predecessore,  spettavano delle decisioni epocali e fra loro alternative:

1) Portare i libri in tribunale e dichiarare il dissesto con conseguente commissariamento del Comune;

2) Tagliare drasticamente la spesa corrente per non rendere strutturale il disavanzo e vendere un'altro pezzo  del patrimonio per ripianare quello accertato e così galleggiare.

3) Insistere su un nuovo Progetto Orvieto nel tentativo di intercettare nuovi investimenti pubblici e privati sulla città che si riverberassero, oltre che sull'economia cittadina, anche sulle entrate di bilancio in termini di tasse , tariffe e canoni.

Scartata la prima ipotesi, che pur seria risulterebbe troppo rinunciataria per qualunque sindaco eletto, la storia di questi ultimi anni ci ha detto quale scelta fu fatta e quali e quante conseguenze  ne siano derivate.

A ben vedere è lo stesso crocevia decisionale senza soluzione di continuità lasciato in eredità a Concina, non so se per esplicito accordo fra i due, oppure casualmente. Fatto sta che questa politica di bilancio, anche dopo la staffetta, ha prodotto solo depressione e aggravi per le famiglie orvietane per effetto dei tagli e l'inspiegabile archiviazione di quei timidi progressi compiuti dallo stesso Mocio nel campo della valorizzazione del patrimonio. ( Si ricordi l'annullamento della gara per l'assegnazione del Caserma Piave che avrebbe consentito la stabilizzazione del bilancio).

Pubblicato il: 13/10/2011

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