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Family help: Casciari difende iniziativa regionale

"Nessuna concorrenza, un aiuto in più per famiglie e anziani"

"Nessuna invasione di campo e nessuna concorrenza con il movimento cooperativo, ma solo un sostegno occasionale alle famiglie e agli anziani che hanno l'esigenza, oltre i tempi dei servizi erogati dai comuni, di soluzioni che concilino le necessità familiari con quelle del lavoro: riassume così la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il senso del progetto regionale "Family Help", che ha suscitato le critiche del Forum del Terzo Settore e di alcuni esponenti politici.

"Il progetto - ha precisato la vicepresidente - prevede la costituzione di un elenco regionale di persone selezionate attraverso un bando, disponibili ad offrire servizi occasionali  di cura e sostegno educativo a famiglie o a madri sole. Debitamente formati attraverso un corso organizzato dalla Regione, gli iscritti saranno chiamati a supportare i nuclei familiari che ne faranno richiesta ai propri Comuni, aiutandoli nelle attività legate alla gestione della casa, nella cura e l'educazione dei figli, nella cura degli adulti, ad esclusione delle prestazioni di tipo specialistico-infermieristico".

"Si tratta di una proposta sperimentale - precisa la vicepresidente - relativo all'emanazione di un bando nazionale da parte del ministero delle pari opportunità per la presentazione di progetti sul tema della conciliazione che prevede risorse dedicate e che è regolato da una convenzione della durata di un anno. L'iniziativa - aggiunge Casciari -  servirà a fornire una serie di servizi aggiuntivi a quelli normalmente erogati dai Comuni per i quali normalmente viene fatto ricorso ad un mercato privato che, a sua volta, si rivolge a persone che prestano servizio dietro compenso spesso in 'nero'. Per tale ragione - continua - si vuole formare un elenco di soggetti a cui non si rilascia nessuna qualifica professionale, proprio per non invadere i campi che, normalmente, sono di  pertinenza di altri soggetti. L'elenco disponibile a livello di Zona sociale - ribadisce la vicepresidente -  vuole offrire infatti, servizi di carattere occasionale e di breve durata  e non certo in sostituzione di altri che rispondono a necessità più complesse e di carattere continuativo, come l'assistenza domiciliare o altro".

Pubblicato il: 13/10/2011

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