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Sanità. I consiglieri del PD di Orvieto chiedono un ruolo definitivo per l'ospedale e il distretto

"Il presidio infatti, in questa fase di riorganizzazione si vede confermato il ruolo di ospedale dell'emergenza urgenza e sede di DEA di I° livello ma quante e quali risorse gli verranno destinate, siano esse di tipo economico, tecnologico o umano?"

Riceviamo dal gruppo del Pd in consiglio comunale ad Orvieto e pubblichiamo

Il Servizio Sanitario umbro, a partire dalla sua istituzione e fino ad oggi, ha dimostrato d'essere all'altezza delle funzioni e dei compiti ad esso affidati dalla Riforma Sanitaria e dalle successive modificazioni.

Gli anni che seguirono La Riforma furono caratterizzati da profondi rimodellamenti riguardanti, da una parte, l'ammodernamento strutturale della rete ospedaliera regionale e, dall'altra, la diffusione uniforme nel territorio di strutture e servizi sanitari e sociosanitari. I risultati conseguiti, in termini di efficacia ed efficienza, hanno consentito all'Umbria, nel confronto con le altre Regioni, di giocare un ruolo da protagonista, soprattutto relativamente alla qualità delle risposte assistenziali, quantità delle strutture e dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali, diffusione degli screening per la diagnosi precoce di patologie neoplastiche, capacità di gestione economico-finanziaria delle risorse assegnate dal Fondo Sanitario Nazionale, infatti sono oltremodo significativi i dati dell'ultimo rapporto "Rapporto SaniRegio 2011" del CeRM, che individuano l'Umbria come modello per la gestione della Sanità e la collocano al primo posto tra le Regioni italiane sia per la capacità di controllo della spesa che per l'alta qualità delle prestazioni erogate.

"Un Sistema Sanitario Regionale che, fino ad oggi è stato capace, pur collocato al livello di eccellenza delle prestazioni, di non gravare sulle finanze dei propri cittadini attraverso l'introduzione di tasse regionali e ticket: a conferma dell'eccellenza raggiunta sui livelli di spesa, secondo i dati della stessa Corte dei Conti, emerge, infatti, come solo l'Umbria e la Lombardia, uniche due Regioni a statuto ordinario, siano riuscite a conseguire risultati economici positivi con le sole risorse ripartite per il SSN evitando il ricorso ad altri fondi regionali o prelievi fiscali per il finanziamento della Sanità. "

Oggi, la capacità del Servizio Sanitario Regionale di continuare a fornire ai cittadini risposte eque, è sottoposta a nuove e più complesse sfide generate, da un lato, dall'evoluzione del quadro demografico ed epidemiologico e dall'altro, dalla progressiva diminuzione delle risorse economiche messe a disposizione delle Regioni italiane. Elementi questi che costringono l'Umbria a ripensare in maniera sostanziale sia il modello organizzativo del Servizio Sanitario Regionale che le modalità di erogazione delle prestazioni e degli interventi sanitari e socio-sanitari, cercando di migliorare ulteriormente l'appropriatezza dei servizi e delle prestazioni nel contesto di risorse economiche disponibili limitate.

Nell'ottica quindi della legittima, quanto necessaria riorganizzazione del sistema sanitario regionale, il gruppo del Partito Democratico di Orvieto pone alcune questioni circa il ruolo che verrà attribuito o confermato al Presidio Ospedaliero "Santa Maria della Stella" ed al Distretto Socio Sanitario di Orvieto.

Il presidio infatti, in questa fase di riorganizzazione si vede confermato il ruolo di ospedale dell'emergenza urgenza e sede di DEA di I° livello ma quante e quali risorse gli verranno destinate, siano esse di tipo economico, tecnologico o umano? Perché non potenziare la piastra del secondo piano che vede presenti tutti i servizi dell'emergenza urgenza raddoppiando i posti di terapia intensiva, aprendo un reparto di chirurgia d'urgenza attivando le guardie attive nei servizi di radiologia e laboratorio analisi e soprattutto, facendo lavorare a regime le quattro sale operatorie?   Negli sviluppi del nuovo modello organizzativo di Umbria Soccorso 118, dove si va alla scelta di una unica sede regionale, perché non rivendicare questo ruolo alla luce della strategicità logistica ( prossimità uscita A1 ), della peculiare specificità del nostro presidio e quindi, alla luce della disponibilità in termini di spazi esterni, individuare un area per l'eliporto? Considerata l'assenza in ambito regionale di elicotteri del 118 perché non rivendicarne l'unico ad Orvieto?

Per quanto riguarda il distretto poi, ad Orvieto fu soppressa la Asl nel 1998 assegnando al nostro territorio il progetto del Distretto sperimentale per altro mai decollato in quanto privo di risorse economiche.

Oggi il ruolo del Distretto riveste sempre più un ruolo strategico sia in ambito sociale che sanitario, infatti nelle linee guida per il riordino del Sistema Sanitario Regionale il ruolo essenziale del Distretto quale soggetto erogatore viene ribadito anche se è evidente la necessaria revisione della "mission".

Il Gruppo del Partito Democratico intende ribadire l'importanza del Distretto il quale per poter essere veramente operativo deve avere la disponibilità di un'assoluta autonomia gestionale ed organizzativa. Solamente così sarà possibile erogare servizi non solo efficaci ed efficienti ma anche mirati alle reali esigenze della popolazione con una conseguente razionalizzazione maggiore dei costi.

Una piena interlocuzione con i comuni e la possibilità che essi esercitino un ruolo di

"controllo" istituzionale e sociale sono passaggi che vanno contemplati e consolidati nell'interesse della popolazione del territorio di riferimento, ruolo sicuramente non esercitato dal sindaco Concina e la sua Giunta.

Il sindaco infatti scegliendo di isolarsi dal livello istituzionale regionale, non ha fatto altro che peggiorare la situazione, infatti in qualità di massima autorità sanitaria locale sarebbe dovuto intervenire a sostegno e conforto della sanità e del sociale invece, non ha fatto nulla per assoluta cecità politica ed amministrativa.

Pubblicato il: 12/10/2011

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