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Orvieto. Clima elettorale

Spaccare il Pd da un lato (cosa che probabilmente verrà da sé) e mettere Concina davanti alle proprie responsabilità fino al crollo. Pare muoversi su questo doppio binario il lavorìo dell'ex sindaco Stefano Cimicchi deciso a puntare di nuovo alla poltrona da sindaco. E interviene anche Criistina Calcagni con qualche picconata

foto di copertina
ORVIETO - Spaccare il Pd da un lato (cosa che probabilmente verrà da sé) e mettere Concina davanti alle proprie responsabilità fino al crollo. Pare muoversi su questo doppio binario il lavorìo dell'ex sindaco Stefano Cimicchi deciso a puntare di nuovo alla poltrona da sindaco, dopo sette anni di assenza dalla scena politica orvietana. È così che improvvisamente sulla Rupe si torna a vivere un clima da campagna elettorale i cui toni e contenuti si preannunciano decisamente forti. "Nessuno sguardo indietro - annuncia Cimicchi - ma una forte e decisa azione rivolta al futuro, nella convinzione che Concina abbia bruciato una carta formidabile e che, andando avanti di questo passo, Orvieto sia destinata a perdere il proprio patrimonio senza intravedere possibilità di equilibrio". All'indomani delle dichiarazioni inequivocabili dell'ex sindaco, sulla Rupe c'è chi prega per risvegliarsi da incubo e chi, più o meno ufficialmente, pare invece non aspettasse altro. La strategia è d'attacco. Cimicchi che conterebbe sul sostengo di una parte degli industriali e di autorevoli esponenti della clero, assicura-minaccia che dirà la sua su tutto. A partire - fra breve - proprio dagli swap. Ma qualche assaggio l'ha già dato: sul centro congressi "praticamente chiuso mentre tutto il resto della regione investe sul turismo congressuale" sul Csco "in via di smobilitazione mentre è nato in Umbria il Consorzio del Turismo culturale". "La grande occasione della Caserma Piave - continua Cimicchi - affogata, di questo passo, in uno spezzatino indigesto ed altre fantomatiche operazioni immobiliari portate avanti all'insegna dell'improvvisazione e del pressapochismo". L'ex sindaco parla anche di circa 100 milioni di euro di investimenti che ad Orvieto sarebbero fermi "esclusivamente per responsabilità dell'attuale amministrazione comunale, cui sembrano mancare strategia, metodo, chiarezza". Le picconate a Concina, di questi tempi, non mancano. Ad intervenire è anche Cristina Calcagni (Api) lo fa per smentire una volta di più che nelle elezioni 2009 non ci fu alcun accordo col Pd, ma poi approfitta per tracciare un'analisi impietosa dell'attuale governo cittadino. "Non trovo in nessun atto di questa amministrazione concertazione, condivisione, autorevolezza delle decisioni, capacità progettuale - dice Calcagni - Piuttosto autorità, alla quale non si può che obbedire. Confusione dei ruoli che vede consiglieri comunali fare da assessori, assessori che qua e là si accingono a qualche stringato comunicato ad effetto, frutto di decisioni prese da altri e presidenti di consiglio comunali che tagliano nastri, inaugurano sedi promettendo risorse ed impegno al posto del sindaco. Mi dispiace ma non credo di aver ancora capito le figure dei cosiddetti "responsabili", questo vale non solo per Orvieto ma anche per il governo nazionale, che pur essendo fuoriusciti dai loro contenitori di appartenenza, continuano a proclamarsi nell'area di centro sinistra, favorendo, si fa per dire, un governo di destra. Anche questo è un prezzo da pagare per la assenza totale dei partiti". "Vi sono, per contro in ognuno dei diversi" interventi di questi giorni "a partire da quello di Stefano Cimichi e susseguentemente in quelli ad esso collegati - conclude Calcagni - molti spunti di riflessione condivisibili, positivi, costruttivi. Il mio personale auspicio e che si discuta in modo aperto su questi per ricostruire con la gente e fra la gente un vero progetto di rilancio della nostra città lasciando che si estingua per consunzione l'attuale esperienza amministrativa, costruendo dalla base una nuova proposta di amministrazione con idee, regole e principi chiari, lavorando su ciò che ci unisce piuttosto che su ciò che ci accomuna nel dividerci da altri, pronta a subentrare al governo della città".

Pubblicato il: 08/10/2011

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