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La libreria 'Parole Ribelli' ha colpito ancora

In libreria la presentazione del convegno sullo stress che vedrà al Palazzo dei Congressi intervenire circa quattrocento medici provenienti da tutto il mondo. Marina Risi, nel suo intervento, ha fatto scoprire aspetti sconosciuti o volutamente ignorati della medicina ufficiale...

di Fausto Cerulli

La libreria "Parole Ribelli" ha colpito ancora. Magari i miei trentacinque lettori penseranno che sono stipendiato dalla libreria per tesserne le lodi. Pensassero pure. Dunque ieri sera in libreria la presentazione del convegno sullo stress che vedrà al Palazzo dei Congressi intervenire circa quattrocento medici provenienti da tutto il mondo. Negli ultimi giorni di ottobre. Uno, metti io, va alla presentazione pensando che ill  presentatore dice cari signori il giorno tot inizierà il congresso tale. Succede quasi sempre così.  Invece ieri sera una sorta di miracolo ribelle. A presentare la prossima manifestazione la dottoressa che ha organizzato il convegno. Una donna bella, e non guasta. Ma soprattutto una dottoressa preparata ed appassionata. Che, con voce sicura e discorrere fluente, ha tenuto una vera e propria lectio magistalis. Ha sollevato problemi nuovi, interessanti ed inquietanti insieme. Ha fatto scoprire aspetti sconosciuti o volutamente ignorati della medicina ufficiale. Per dirne uno: la medicina ufficiale ignora che le donne e gli uomini appartengono a due generi diversi, ognuno con le sue caratteristiche, ognuno necessario di approccio specifico. Uno dice ha scoperto l'acqua calda, la dottoressa. Ma, come la dottoressa ha ironicamente voluto sottolineare, se voi andate dalla maggioranza dei medici e chiedete loro che cosa sia la "medicina di genere" la maggioranza di loro ammetterà di non saperlo. Ammetterà cioè di non sapere che la donna e l'uomo sono pazienti di genere diverso. E che non si può affrontare una qualsiasi patologia femminile con gli stessi strumenti e magari con gli stessi supposti rimedi che si usano per una patologia maschile. Detto così sembra una specie di uovo di colombo, ma significa che troppi medici ignorano sia l'uovo che il Colombo della medicina. Con conseguenze assurdamente catastrofiche. Ovviamente la garbata dottoressa, per la cronaca Marina Risi- andate a leggere su google chi sia-, non ha voluto salire in cattedra per castigare la mala sanità o la sanità superficiale. Ha soltanto voluto lanciare un segnale, fornire un impulso alla coscienza e conoscenza dei troppi medici che si accomodano alla routine, e ben ci si accomodano.

Ha fornito esempi clamorosi e documentati. Uno per tutti: le donne muoiono di infarto con maggior frequenza degli uomini per il semplice motivo che troppi medici seguono una opinione corrente secondo la quale la patologia cardiaca è caratteristica degli uomini, per cui se una donna va da uno di loro a dirgli che sente dei disturbi al cuore loro le prescrivono degli ansiolitici invece di pensare che si possa trattare di un inizio di infarto. Così, in omaggio alla presunzione che l'infarto appartiene al maschio, la donna crepa.

E le false convinzioni continuano a vivere, false, appunto, e pericolose. Il pubblico presente seguiva con interesse insolito ma sicuro la magistrale lezione. Che aveva anche il pregio di non essere cattedratica, cercava di semplificare il complicato, come a dire che è complicato solo ciò che vuole essere complicato per non voler essere esplicitato. Per circa ottanta minuti la dottoressa ha tenuto sulla corda della attenzione vera l'uditorio, che avrebbe dovuto essere ben più numeroso, in relazione alla importanza del tema, lo stress, e all'interesse della trattazione. Pacata, documentata, cristallina, comprensibile senza scivolare nel banale. Di molto altro ha trattato la dottoressa Risi, ma non voglio dilungarmi. Altrimenti i miei lettori penseranno che sia una mia amica. Invece lo è proprio. Una conferenza non conferenza, una sottile miniera di informazioni precise e puntuali e spesso inquietanti. Alla fine un applauso, e non certo di circostanza. E molte domande, non di chiarimento, che non se ne vedeva il bisogno, ma di ulteriore informazione. Segno sicuro del coinvolgimento dei presenti. Io sono di quelli che le conferenze, ma quella di ieri sera non è stata una conferenza, anche se molto mi ha conferito, e come a me a tutti.

Notevole l'assenza di chi avrebbe dovuto essere presente: i medici, appunto. Solo due medici presenti, tanto che un avvocato che conosco, per non far fare una figuraccia alla categoria dei medici, ha detto con la consueta sfacciataggine sono medico anche io. Tanto per fare numero. Orvieto offre molte occasioni di incontri culturali di alto livello. Peccato che agli orvietani non interessino, certe occasioni. Peggio per loro, verrebbe da dire, senza cattiveria. La libreria "Parole Ribelli" ha azzeccato un'altra mossa giusta.

Alla prossima.


Pubblicato il: 01/10/2011

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