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BOLSENA CONCLUSO IL PRIMO CICLO RADUNO BICI D'EPOCA 'LA CARRARECCIA'

ORVIETOSI.TV Domenica 11 settembre in una splendida giornata di sole si è svolto tutto intorno al lago di Bolsena con partenza dall'omonima cittadina il primo ciclo raduno di Bici d'Epoca 

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di Ivano Mocetti

Domenica 11 settembre in una splendida giornata di sole si è svolto tutto intorno al lago di Bolsena con partenza dall'omonima cittadina il primo ciclo raduno di Bici d'Epoca  la "Carrareccia" -pedalando indietro nel tempo riscoprendo la natura e l'ambiente- .

Gli sforzi degli organizzatori del gruppo sportivo "Trombadore's Team" di Bolsena  hanno dato eccellenti frutti: partecipazione di atleti da diverse parti del Centro Italia che hanno raggiunto le quasi 150 unità (proprio un gran numero considerato che si era alla prima edizione), tutto organizzato alla perfezione: le indicazioni stradali, i ristori, il pranzo, il pacco gara, la musica anni 20, auto e moto d'epoca in piazza e sul percorso,  davvero tutto impeccabile, ivi inclusa la bottiglia di vino commemorativa dell'evento regalata all'arrivo a tutti i partecipanti. La partenza avvenuta dal centro storico di Bolsena ha visto la partecipazione del Sindaco Paolo Dottarelli che ha voluto dare il personale sostegno ed importanza a questa iniziativa. Molto numeroso  il pubblico presente che ha assistito curioso alla sfilata di biciclette che hanno fatto la storia del ciclismo italiano e la storia di molti appassionati, pubblico che si è venuto involontariamente a formare al passaggio dei protagonisti nei vari paesini attraversati di Marta e Capodimonte, e che per una volta ha "fatto girare i bagnanti" che stavano godendosi la bellissima giornata in riva al lago a guardare il passaggio di questi buffi e simpatici ciclisti e non viceversa!

Al giro hanno partecipato una quantità variegata di ciclisti, alcuni improvvisati per la giornata come i rappresentanti del gruppo podistico "Bolsena Forum", con in testa la giovane atleta emergente del Podismo locale Laura Sordini, che se l'è cavata molto bene anche sulle 2 ruote, altri giovanissimi che hanno approfittato di fare un bel giro (54 km) insieme al padre o alla famiglia, altri un po' meno giovani come il numero 1 e 2 della lista vecchie glorie del ciclismo Bolsenese Fulvio Tamburini  (81 anni) e Giovanni Coletti (66 anni), entrambi al traguardo con i loro vecchi gioielli messi orgogliosamente in mostra, presente anche Giuseppe Caprio ben conosciuto per la sua passione e per l'illustre avo che per primo nella zona partecipò ad un vero Giro D'Italia.

L'evento è stato straordinario, ed un'esperienza vera e propria per tutti coloro che lo hanno vissuto: bici un po' ammaccate ma ancora bellissime con l'acciaio tirato a lucido e con tanto fascino, le vecchie borracce, e quelle scarpe da ciclismo d'altri tempi per le quali tutti quanti si sono chiesti: ma come facevano a pedalarci? E poi le maglie, quelle magliette a maniche corte estive di lana, si proprio di lana,  che ha procurato non pochi problemi a tutti i moderni ciclisti che non credevano possibile che le maglie fossero di quel tessuto, per tutti infatti esiste solo il gore tex, il dry cool etc. . La cosa straordinaria è che alla fine si sono un po' tutti sorpresi che tutto sommato non erano poi così male come si pensava.

 La kermesse è stata di primo livello. Molti dei personaggi sembravano usciti dal Corriere Della Domenica con abbigliamento curato ed impeccabile come il caso dei veterani  Cesare Zaccheroni e Massimo Bellini, Il "Castorino" con la maglia e la coccarda di campione Italiano che facevano da cornice al suo volto da vero "Eroico"; e chi meno fortunato si è ritrovato con il cambio che proprio non andava, con la foratura prima ancora di incontrare la strada bianca, o chi come "Paiolino" al quale le vecchie scarpe che non hanno retto la potenza, per cui sono state riparate con del nastro adesivo già dopo il 5^ chilometro,  sulla bici sembravano proprio tutti identici ! Il  pedalare tipico con quell'andatura a pendolo dovuta a quei rapporti duri a cui nessuno era più abituato azzerava le differenza e faceva sembrare un plotoncino  di ciclisti tutti uguali ed addestrati al gesto come dei soldati.

Il ristoro di Capodimonte è stato uno dei punti forti della manifestazione con  panini al prosciutto, formaggio col miele crostate e ciambelle, ma soprattutto LA CANNAIOLA (vino tipico di Marta e Capodimonte). Il ristoro servito da aitanti giovani vestiti all'occasione stile anni 30 è stato apprezzato proprio da tutti e non solo dai ciclisti, ma anche dai turisti e dai residenti che sono stati allietati dal passaggio da tutti questi ciclisti d'epoca che sono diventati il centro d'interesse di tutto il paese e la vicina spiaggia e che han tutti riportato indietro nel tempo e contribuito a creare un'atmosfera magica.

Il giro alla fine è risultato anche un buon allenamento, e per altri non abituati alla bici una sfida vinta, ma tutti in ogni caso fieri e felici di aver trascorso una bella giornata di sport e di amicizia, immersi in un passato che sembrava lontano ma che poi tanto lontano non era, se è vero che diversi partecipanti su quelle biciclette ci avevano sudato davvero.

Il pranzo ben organizzato a base di prodotti tipici e del buon vino locale ha fatto da cornice conclusiva a questa manifestazione che ha voluto premiare gli eredi  di Moscini Andrea il ciclista di inizio XX secolo a cui era dedicata questa prima edizione con una targa ricordo consegnata al nipote Bruno.

Anche se si tratta della prima edizione il bilancio si è chiuso con un positivo e straordinario risultato, hanno confermato Gianfranco e Gian Luca Nucci che insieme a Patrizio Colonna e Gianluca Baccello, coadiuvati da tutto il Gruppo "Trombadore's Team", sono l'anima de "La Carrareccia"; questo evento che verrà ripetuto il prossimo anno entrerà a fare parte di una delle "tappe del Giro d'Italia Bici d'epoca" , è probabile  che vi sarà la possibilità di scegliere tra questo percorso originale ed uno con una variante che ne allungherà la distanza per coloro che desiderano visitare i luoghi più incantevoli di questa parte d'Italia,  al prezzo di aumentare lo sforzo fisico, ma ne varrà sicuramente la pena viste le premesse. 

 

Pubblicato il: 13/09/2011

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