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Qualcosa si muove. Una lista civica per Orvieto

E' la proposta di Paolo Borrello e di alcuni orvietani, che stanno lavorando per la costituzione di un'amministrazione trasversale che regga la città per cinque anni e poi riassegni ai partiti il ruolo che oggi non sanno svolgere

foto di copertina

Riceviamo da Paolo Borrello e pubblichiamo

Una lista civica per Orvieto

Negli ultimi periodi molti osservatori hanno evidenziato la notevole debolezza del potere politico non solo in Italia ma anche in altri Paesi europei. Perfino negli Stati Uniti. Inoltre è stato notato che nell'ambito dei diversi sistemi economici la cosiddetta economia reale è fortemente condizionata dagli operatori finanziari i quali, inoltre, influenzano considerevolmente lo stesso potere politico.

Ho ritenuto necessaria questa breve premessa perché nella mia nota farò anche riferimento alla debolezza del potere politico locale. E le mie considerazioni devono essere valutate tenendo presente la premessa iniziale. Intendo sostenere cioè che quanto avviene ad Orvieto si verifica spesso, seppure in forme diverse, in molte altre parti d'Italia, dell'Europa e del Mondo.

Inizio con il rilevare che, a mio giudizio, l'attuale Amministrazione comunale di Orvieto ha ormai raggiunto un livello di efficacia politico-amministrativa molto basso raggiungendo (ed era un obiettivo difficile da conseguire.) il livello di efficacia, del tutto insufficiente, che ha caratterizzato l'Amministrazione guidata da Mocio.

L'Amministrazione Concina infatti non ha progetti, non ha idee, di rilievo, si limita a navigare a vista. La manovra finanziaria varata con l'approvazione del bilancio preventivo presenta delle evidenti analogie con la manovra recentemente decisa dal Governo nazionale: solo rigore e nessuna importante iniziativa per lo sviluppo.

Si potrebbe obiettare che l'attuale Amministrazione è fortemente condizionata dalle difficoltà finanziarie del bilancio comunale che non sono ad essa addebitabili. Ma a parte il fatto che tali difficoltà questa Amministrazione le ha accresciute e non diminuite, è questa Amministrazione che le deve affrontare nel modo migliore e soprattutto strutturalmente. Non riconoscere la validità di quest'ultima considerazione sarebbe come sostenere che Obama non deve affrontare il problema del disavanzo pubblico statunitense semplicemente perché è stato originato, in prevalenza, dalla politica di Bush, in seguito al forte incremento delle spese militari dovuto ai conflitti in cui gli USA sono stati coinvolti.

E' vero che la responsabilità del forte indebitamento finanziario del Comune di Orvieto, causa principale delle difficoltà di bilancio, è dell'Amministrazione Cimicchi e poi dell'Amministrazione Mocio, la quale non è stata assolutamente in grado di affrontare quelle difficoltà (anch'essa le ha addirittura accresciute), ma l'attuale Amministrazione, ripeto, non è stata in grado di affrontarle in modo strutturale.

E poi, ribadisco, nessun progetto, nessuna idea, di rilievo. La situazione dell'ex caserma Piave da questo punto di vista è emblematica.

E il centrosinistra? Purtroppo, anche in questo caso, nessun progetto, nessuna idea. I gruppi consiliari rappresentati in consiglio comunale non hanno presentato alcun emendamento al momento dell'approvazione del bilancio preventivo. Il Pd di Bersani ha presentato una contro-manovra rispetto a quella del Governo. Il Pd orvietano non è stato in grado di farlo. Il suo ruolo è sempre più marginale. Chissà quanti sono ancora i suoi iscritti (io come ogni anno ho chiesto la mia tessera al segretario del circolo in cui sono iscritto e ancora non l'ho avuta.). La conferenza programmatica, promossa da questo partito, si è rivelata del tutto inconsistente. Anche i partiti non rappresentati in consiglio comunale sono contraddistinti da un assoluto immobilismo progettuale.

La debolezza dei rappresentanti locali nelle istituzioni regionali e nazionali è evidente. Sia Galanello che Trappolino svolgono un ruolo del tutto secondario nell'ambito della politica regionale e di quella nazionale e non attuano nessuna iniziativa particolarmente rilevante a favore di Orvieto. Entrambi, comunque, non fanno altro che ripercorrere una tradizione consolidata. I loro predecessori non si sono certo comportati diversamente.

Quindi sia per il centrosinistra che per il centrodestra, niente politica come progetto ma, eventualmente, politica come gestione dell'esistente, quando va bene.

Non finisce qui, però. Anche all'esterno del mondo politico, nella cosiddetta società civile, prevale l'immobilismo. Molte critiche, "sotto voce" e spesso senza esporsi apertamente, ma nessun progetto realmente alternativo. Nello stesso mondo cattolico le voci che, giustamente, protestarono vivacemente contro la rimozione di Scanavino, sembrano ormai tacere, forse zittite dal tentativo di restaurazione oggi in atto ai vertici della Chiesa orvietana.

E allora? Cosa fare? Lasciar perdere? Assistere passivamente al progressivo declino della nostra città?

Io e un ristretto gruppo di persone abbiamo avuto un'idea: perché non costituire un movimento politico tendente alla presentazione alle prossime elezioni comunali (alla scadenza naturale tra meno di tre anni o prima se si presentasse l'eventualità) di una lista civica che però punti ad eleggere il Sindaco e la maggioranza dei consiglieri comunali, non ad essere una lista di minoranza?

Una lista formata da donne ed uomini "di buona volontà", che concepiscano la politica principalmente come strumento per perseguire l'interesse collettivo, composta da giovani e meno giovani, da lavoratori dipendenti e imprenditori, da credenti e non credenti, a cui partecipino anche singoli iscritti ai partiti (sarebbe opportuno che alcuni partiti rinuncino a presentare la propria lista per favorire questa lista civica), i cui sostenitori non facciano parte solo del centrosinistra ma anche del centrodestra, volta esclusivamente a impedire il declino di Orvieto e a realizzare un suo nuovo sviluppo, economico e sociale.

I candidati, all'incarico di Sindaco e di consigliere comunale, dovrebbero essere scelti tramite elezioni primarie, facendo in modo che almeno la metà dei candidati al consiglio comunale siano donne.

I sostenitori della lista dovrebbero aderirvi definitivamente solo dopo un'ampia discussione sul programma da attuare. E' inopportuno definire il programma preventivamente, ma esso deve essere il frutto di un grande processo di partecipazione democratica e popolare.

Una lista che abbia come riferimenti ideali, tra gli altri, due persone, che purtroppo oggi non ci sono più, di diverso orientamento politico, Adriano Casasole, con la sua progettualità di notevole rilievo ma accompagnata sempre da una forte concretezza, e Luca Coscioni, con il suo coraggio e con la sua tenace determinazione nel perseguire i valori in cui credeva, senza alcun cedimento.

Una lista civica di questa natura dovrebbe guidare il Comune solo per cinque anni. Successivamente la politica orvietana, dopo l'auspicabile "ricostruzione", dovrebbe tornare alla normalità.

Ma una tale lista civica avrebbe un senso solamente se i promotori iniziali fossero un gruppo non ristretto ma piuttosto ampio. Se  qualcuno è interessato al progetto lo dichiari esplicitamente. Può inviare una mail a  listaorvieto@gmail.com, nella consapevolezza che il diritto alla critica è molto importante, ma altrettanto lo è il dovere all'impegno, sociale e politico, affinché i problemi oggetto delle critiche siano affrontati.

Se non ci sarà un numero abbastanza consistente di manifestazioni di interesse, pazienza. Attenderemo in silenzio, ma senza rimorsi, il progressivo declino della nostra città.
                                                             

Pubblicato il: 12/09/2011

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