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Prc-Fdc chiede l'abolizione del vitalizio ai consiglieri regionali dell'Umbria. Da subito

Presentato questa mattina alla stampa un proprio disegno di legge regionale

Il gruppo consiliare regionale di Prc-Fdc ha presentato questa mattina alla stampa un proprio disegno di legge regionale con il quale si intende eliminare da subito il vitalizio dei consiglieri umbri in carica e di quelli futuri. La legge, illustrata da Damiano Stufara capogruppo e da Orfeo Goracci vicepresidente dell'Aula, propone anche di istituire un fondo di solidarietà del dieci per cento per le necessità delle famiglie vulnerabili, a carico degli ex consiglieri il cui vitalizio è diventato un diritto soggettivo tutelato dalla legge. Critiche sono state rivolte alle proposte in tema di vitalizi fin qui fatte dal presidente Eros Brega e dall'Idv.
"Siamo preoccupati degli effetti dilaganti che può creare l'antipolitica in un paese come il nostro che ha
già conosciuto svolte autoritarie ed antidemocratiche; ma siamo anche convinti che una parte della classe politica, compresi i consiglieri regionali, goda oggi di privilegi effettivi non più accettabili per nessuno".
Così il gruppo regionale di Prc di Palazzo Cesaroni, capogruppo Damiano Stufara, vice presidente dell'Aula Orfeo Goracci con a fianco il segretario provinciale, Enrico Flamini, hanno motivato in una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni, il significato della proposta di legge finalizzata all'abrogazione dell'istituto del vitalizio.
Nel testo, illustrato dai due esponenti di Prc-Fds, si prevede di fatto l'abolizione secca ed immediata di tutti gli assegni che dovrebbero percepire gli attuali consiglieri in carica a fine mandato e quelli dei futuri eletti; cessa parimenti l'obbligo del pagamento dei contributi di previdenza e solidarietà a carico dei consiglieri attuali, a cui verranno restituite le quote già versate.
"Non si può abolire il vitalizio a chi già lo percepisce - è stato spiegato -, perché è diventato un diritto soggettivo tutelato dalla legge, ma a carico degli ex colleghi a riposo prevediamo di istituire un prelievo di solidarietà del dieci per cento, per la durata di cinque anni prorogabili, destinato ad alimentare il fondo già esistente per il sostegno delle famiglie vulnerabili. Attualmente gli ex consiglieri che percepiscono l'assegno vitalizio sono 93: costo 3 milioni di euro annui di cui il 76 per cento a carico della fiscalità generale e il restante 22 pagato dai colleghi in carica".


Spiegando le ragioni più profonde della scelta di presentare una proposta di legge da soli, come Prc-Fds, Damiano Stufara - che ha ricordato il "Berlinguer della questione morale e della austerità, alla quale si dovrebbe tornare ora" - ha anche detto, "non ci piacciono molto le proposte già fatte, come quella autorevole del presidente dell'Assemblea Eros Brega che dovrebbe scattare solo nel 2015 per i nuovi eletti, e nemmeno quella dell'Idv che punta a rimodulare il vitalizio a quantificarlo con calcoli diversi, ma di fatto senza eliminare i privilegi".


Esplicito anche il vice presidente del Consiglio Orfeo Goracci, "l'antipolitica dilagante, nei confronti della quale questa proposta manda un segnale chiaro invitando gli altri gruppi ad esprimersi, nasce nel momento in cui Governo e Parlamento non hanno il coraggio di abbassare i loro privilegi e varano un contributo di solidarietà che viene applicato solo a chi guadagna mille euro al giorno".
Nel corso della conferenza stampa è stato detto anche che il fondo per alimentare i vitalizi è cresciuto di un terzo dal 2005; e che il loro partito sta lavorando anche ad una legge sulle indennità e sul funzionamento della democrazia.


Critiche sono state espresse nei confronti della proposta del Governo di ridurre il numero dei consiglieri regionali, "è un atto anticostituzionale che vuole solo incentivare i bipartitismo", e della riduzione dei parlamentari, "meglio dimezzare i loro stipendi: risparmiare è giusto, ma non sull'esercizio della democrazia".

Pubblicato il: 09/09/2011

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