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Costruiamo l'Italia di mezzo

Presidente Marini per un programma di sviluppo che guardi oltre i confini regionali

"La cosiddetta 'Italia di mezzo', le regioni che la compongono, dovrebbero recuperare con forza il tema della competitività dei propri sistemi territoriali, guardando oltre i limiti dei propri confini regionali. Riscoprendo e valorizzando i caratteri della sua identità, che non è solo politica, e che può essere una risorsa per il Paese e non un limite". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo ieri sera, a Roma, ad una iniziativa promossa dalla Cgil sul tema "Italia di mezzo: quale sviluppo".

"Insieme - ha proseguito la presidente - dobbiamo costruire un programma che sappia andare oltre le dimensioni regionali perché oggi le dinamiche dello sviluppo non si limitano più ai ristretti confini di ogni singola regione. Non possiamo, infatti, proseguire con l'atteggiamento culturale che ritiene il centro Italia un pezzo residuale del Paese, costretto e stretto dalle altre due Italie, quella del Nord e quella del Sud. Abbiamo tutte le potenzialità per poter, insieme, contribuire sia alla crescita dei nostri territori che a quella di tutta la nazione".

"Qui - ha aggiunto Marini - c'è il forte tessuto della piccola e media impresa; qui ci sono le imprese che hanno realizzato i maggiori processi di internazionalizzazione e investito su innovazione e ricerca; qui c'è un patrimonio ambientale, paesaggistico, urbanistico e storico di grande qualità,  che segna nel profondo i comuni tratti identitari  delle nostre regioni; qui c'è la rete degli atenei più antica e di qualità. Insomma - ha proseguito -, abbiamo tutte le risorse e tutti i fattori necessari a mettere in atto politiche comuni per rilanciare la competitività di questa Italia di mezzo".

"In questo - ha detto ancora - ci aiuterà significativamente anche il superamento del gap infrastrutturale, grazie agli interventi che si stanno effettuando e che segneranno la modifica di una vecchia concezione della mobilità nel Paese che fino a ora ha privilegiato l'idea dello sviluppo verticale delle grandi reti di comunicazione, tralasciando invece quella orizzontale. Inoltre, la nuova stagione dei Fondi strutturali e delle politiche di coesione dell'Unione Europea sono state pensate per favorire uno sviluppo locale che puntasse proprio su politiche territoriali comuni a vari sistemi economici regionali. È questa una sfida che insieme - ha concluso la presidente Marini - possiamo e dobbiamo cogliere".

Pubblicato il: 08/09/2011

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