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Tribunale. Non c'è verso di convincere la sinistra a lavorare per un obbiettivo comune

di Guido Turreni PDL Orvieto "E' caduto nel vuoto il mio ennesimo appello alla sinistra orvietana, nelle persone del Consigliere Regionale Galanello, del deputato l'On Trappolino, ed ora da ultimo ci si è messa anche la CGIL, affinchè almeno per una volta la classe politica orvietana la smettesse di parlarsi addosso e facesse invece qualcosa di utile per tutti i cittadini "

E' caduto nel vuoto il mio ennesimo appello alla sinistra orvietana, nelle persone del Consigliere Regionale Galanello, del deputato l'On Trappolino, ed ora da ultimo ci si è messa anche la CGIL, affinchè almeno per una volta la classe politica orvietana la smettesse di parlarsi addosso e facesse invece qualcosa di utile per tutti i cittadini cercando di salvalre una istituzione dalla soppressione.

Ed invece, costoro, anziché mobilitarsi per salvare il Tribunale di Orvieto, cercando di prendere contatti e formare un fronte comune, hanno pensato bene di sfruttare l'occasione per fare un po' di propaganda alle spalle di tutti noi, cercando di darci a bere che è il governo che ha presentato una legge per chiudere il Tribunale.

Il messaggio è quindi quello di farvi credere che il governo è cattivo ed irresponsabile, per cui votate noi della sinistra che state tranquilli che il tribunale non ve lo leveremo mai.

Credo che anche i meno avveduti abbiano già capito che si tratta di una falsità, in pieno stile sovietico, che va SBUGIARDATA.

Cominciamo dal programma del PD che si puo scaricare dal sito ufficiale, e guardate un po' quali sono le loro proposte sulla giustizia: ebbene sotto il punto "emegrenze" lettera B) si legge: "L'efficienza del sistema giudiziario presuppone necessariamente un'efficace distribuzione sul territorio nazionale degli uffici giudiziari e l'adeguatezza della loro struttura dimensionale. Per questo la revisione della geografia giudiziaria da un lato e delle dimensioni degli uffici giudiziari dall'altro, rappresenta una priorità da perseguire prevedendo l'individuazione di una rete omogenea di tribunali ordinari secondo criteri obbiettivi di prossimità di tipo socioeconomico e territoriale, con particolare attenzione alle zone di forte criminalità organizzata, a quelle con intensa densità abitativa e ove vi sia una rilevante domanda di giustizia, nonché ulteriori criteri che saranno individuati dopo il confronto con i territori."

Se non ho capito male il politichese dell'estensore, mi pare evidente che Orvieto non abbia né i requisiti dimensionali, né sia città in cui sia presente la criminalità organizzata, né abbia intensa densità abitativa; la conclusione traetela da voi.

Non solo, ma è dal 2008 che, ufficialmente, i senatori del PD hanno presentato un disegno di legge in cui è prevista la soppressione dei tribunali che abbiano in organico meno di 14 magistati (disegno di legge n.739/2008 ad iniziativa dei senatori: Maritati, Finocchiaro, Casson, D'Ambrosio, Carofiglio, Latorre, Galperti, Della Monica e Chiurazzi contentente una delega al Governo in materia di riordino degli ambiti territoriali degli uffici giudiziari).

Ancora questi stessi hanno poi presentato un emendamento ad un altro disegno di legge, sempre per sopprimere quei tribunali minori che non raggiungono quei requisiti dimensionali da loro voluti. Ricordo che anche in quella occasione facemmo apposita iniziativa sempre con Benedetti Valentini il 2/2/2009 proprio per informare gli Orvietani su chi fosse che voleva la soppressione del Tribunale (si confronti Orvietonews, tanto per citare un giornale on-line diciamo non riconducibile al centrodestra).

E potrei continuare ancora con parecchi altri esempi concreti in base ai quali dimostrare che è soprattutto dal PD (e dall'ANM, Ass. Nazionale Magistrati) che viene avanzata la proposta di sopprimere i tribunali che non hanno quei requisiti dimensionali, mentre il governo non si è affatto sbilanciato sul punto (grazie sempre a Benedetti Valentini) non stabilendo affatto quale sia l'ufficio giudiziario che vada allargato, ridotto o soppresso, perché ha parlato non di mera soppressione, ma di una più ampia REVISIONE delle circoscrizioni, che può voler dire non solo soppressione (si confronti il testo dell'emendamento prima di parlare a vanvera).

Ma non è questo che mi interessa; non mi interessa dimostrare per fini propagandistici di chi sia la paternità primaria o secondaria dell'idea della soppressione dei tribunali minori (anche se non sopporto i raggiri propagandistici con cui di questa sinistra ammanisce la gente in buona fede), a me interessa risolvere il problema punto.

E a quanto pare, sempre nell'ottica di risolvere il problema e basta, la ventilata soppressione ha rinsaldato in altre parti d'Italia sia la destra che la sinistra, con il solo obbiettivo di difendere i territori coinvolti; un esempio è l'ultimo emendamento presentato dall'On. Lusetti del PD, che auspicherei ispirasse anche la nostra sinistra locale. Perché l'On. Trappolino non si attiva anche lui su questo aspetto e preferisce invece farci sopra la campagna elettorale ?

Perché il Consigliere Galanello non si attiva presso la Governatrice dell'Umbria ed in Consiglio Regionale per far approvare un provvedimento a sostegno dei Tribunali di Orvieto e Spoleto insieme agli altri consiglieri regionali magari all'unanimità ?

No, preferiscono farvi credere che il Governo vuole la soppressione del Tribunale di Orvieto e con l'occasione parlare un po' male di Berlusconi, e credono che il loro compito si sia esaurito qui.

Addirittura il Consilgiere Galanello in un post a mio articolo sostiene che secondo lui un po' di strumentalizzazione è normale farla per chi fa politica !

Sarò io che sono strano, e che provenendo dalla società civile non sono tanto abituato alla politica politicante, ma a me sembra invece un atto vergognoso fare propaganda sulle spalle della città e speculare sui destini dei cittadini, per guadagnare quattro voti virtuali.

Secondo me non è questo il modo di fare politica, e non è questione di" intelligenze" del centrodestra che rincorrono il governo che dovrebbero essere liberate da Don Chisciotte, caro Carlo Emanuele, secondo me è questione di mentalità della sinistra locale, ancora parecchio arretrata qui ad Orvieto, ancora proto maoista, ancora sul "tanto peggio tanto meglio" e così via cantando.

Ora credo che sia chiaro anche ad altri perché dopo sessant'anni di potere incondizionato della sinistra, la città è ridotta come un cencio, e non ha mai conosciuto uno straccio di sviluppo indipendente dalle tessere della politica, dalle clientele e dalle raccomandazioni. Con questi modi di fare politica era assolutamente fisiologico che finissse così.

Segue un'agenzia Ansa del 6 settembre che Turreni rigira alla redazione, come prova della buonafede del ministro, e noi a lettori.
Con una nota.
Ma la responsabilità di una legge non è di chi la approva? se il centrodestra non voterà l'eliminazione dei tribunali minori, tra cui Orvieto, la legge non ci sarà, indipendentemente da chi auspichi una simile riforma, Pd o magistrati.
Se la proposta diventerà legge la responsabilità sarà di chi la vota non di chi la "vorrebbe". Non mi sembra , tra l'altro, che fino ad ora il Governo abbia tenuto in gran conto i desiderata di Pd e magistrati .
Forse mi sono perso qualche passaggio del ragionamento, non sono un politico, ma mi sembra una successione di causa ed effetto lapalissiana. (D.F.)

PALMA ESTERREFATTO DA RILIEVI ANM SU 'TRIBUNALINI' GUARDASIGILLI, PER ABBASSARE TENSIONE NON BASTA UNA SOLA PARTE (Ansa 6 settembtre)

Si dice ''esterrefatto'' il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma dai rilievi mossi dall' Associazione nazionale magistrati ai criteri della delega per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie inserite nella manovra, e anche ''dispiaciuto'' del fatto che il sindacato delle 'toghe' non abbia voluto indicare alcun nome di magistrato per la commissione di esperti istituita al ministero con il compito di avviare uno studio sulla depenalizzazione dei reati minori. ''Se si vuole abbassare la tensione non e' sufficiente una sola parte'', afferma il Guardasigilli nel corso di un' intervista a Teleluna Napoli, che sara' trasmessa stasera. ''L'Anm ritiene di doversi lamentare di alcuni punti diquesta riforma'' in particolare quando ''sostiene di trovare anomala la presenza di tre tribunali in un distretto''. ''Ma si vuole rendere conto l'Anm - Nitto Palma - che una riforma di questo genere e' particolarmente complessa? Nel fare questo tipo di riforma dobbiamo si' privilegiare l'efficienza ma non dobbiamo mai sacrificare l'esigenza del bacino di utenza della giustizia''.  Secondo il Guardasigilli, infatti, ''bisogna verificare se nei vari distretti le situazioni geografiche e infrastrutturali non impongano di privilegiare le esigenze della gente, in taluni casi eccezionali, rispetto ad altre esigente'''. Nitto Palma fa l'esempio di paesini di montagna i cui abitanti, per recarsi al tribunale del capoluogo, sono costretti a fare diverse ore di macchina: ''dovrei forse togliere li' il tribunale?''.

Tra i punti della delega su cui l'Anm si e' dichiarata contraria c'e' anche la prevista possibilita' per il governo di ridefinire l'assetto territoriale degli uffici requirenti con l'accorpamento in un unico ufficio di procura della competenza allo svolgimento di funzioni requirenti in più tribunali. Palma lascia intendere che su questo punto non vuole fare marcia indietro, sia perche' gia' esistono procure distrettuali che lavorano con giudici di altri territori, sia perche' di fronte a particolari esigenze geografiche (''faccio sempre il caso dei paesini di montagna'') non si puo' chiedere al cittadino di fare diverse ore di auto per raggiungere il tribunale del capoluogo. Cosi' si spiega - secondo il ministro - il motivo di mantenere alcuni tribunali e di accorpare invece le procure.

''Mi e' dispiaciuto molto il comunicato dell'Anm - aggiunge Palma -. Quando mi sono insediato ho detto che volevo allentare la tensione''. E ricorda che nell'incontro avuto con i vertici del sindacato delle 'toghe' subito dopo il suo insediamento al ministero ''sin l'Anm si e' parlato anche della revisione delle circoscrizioni e hanno manifestato il loro accordo. Nel momento in cui dopo 60 anni qualcosa viene in vita immediatamente viene meno''. Il ''dispiacere'' del ministro e' anche per il fatto che il tavolo tecnico sulla depenalizzazione dei reati non abbia avuto da parte dell'Anm alcuna indicazione di nomi di magistrati componenti della commissione, seppure il sindacato delle 'toghe' abbia ribadito - ammette Nitto Palma - ''la sua disponibilita' a collaborare ove richiesta'' . ''Se si vuole abbassare la tensione - conclude - non e' sufficiente una sola parte''.

 

Pubblicato il: 07/09/2011

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