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Emergenza bomba a Ciconia

È un residuo bellico di mille libre quello venuto alla luce ieri mattina intorno alle 13 in un cantiere edile alle porte di Ciconia. L'ordigno è in tutto e per tutto simile a quello già ritrovato lungo le sponde del Paglia, ad Allerona scalo, nel gennaio del 2010. Le operazioni saranno effettuate con ogni probabilità domenica prossima, 4 settembre, e al momento l'ipotesi è che richiederanno l'evacuazione di 1800 persone

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ORVIETO - Dormiva lì, due metri e mezzo sotto terra, da quasi settant'anni. Finché ieri mattina un operaio di un'impresa edile, mentre scavava per realizzare le fondamenta di un'abitazione non è andato a risvegliarla. È così che Orvieto - Ciconia stavolta - piomba di nuovo nell'emergenza bomba. È un residuo bellico di mille libre quello venuto alla luce ieri mattina intorno alle 13 in un cantiere edile alle porte di Ciconia, tra la scuola media Ippolito Scalza, la chiesa parrocchiale e via degli Ippocastani, in un'area di recente espansione urbanistica.

L'ordigno è in tutto e per tutto simile a quello già ritrovato lungo le sponde del Paglia, ad Allerona scalo, nel gennaio del 2010. Anche in questo caso, il despolettamento verrà fatto sul posto, mentre per il brillamento sarà portato a termine all'interno di una cava in zona. Questo per grandi linee il piano suggerito dal maresciallo degli artificieri dell'Esercito, Agostino Pinna, chiamato sul posto dalla polizia del commissariato, intervenuta insieme a carabinieri e vigili del fuoco. Le operazioni saranno effettuate con ogni probabilità domenica prossima, 4 settembre, e al momento l'ipotesi è che richiederanno l'evacuazione di 1800 persone. Tutto però sarà deciso in via definitiva soltanto nel corso della riunione che si terrà domani, venerdì 2 settembre, in prefettura a Terni. Al momento la soluzione per la quale si propende, in ogni caso, è l'evacuazione per un raggio di 500 metri, senza il coinvolgimento, in questo caso, di autostrada, ferrovia ed ospedale. Ma è naturale che se le misure di sicurezza richieste dovessero essere più imponenti - possibilità che resta attualmente al vaglio - dovrà essere previsto anche il blocco della circolazione autostradale e ferroviaria - di nuovo, dunque con l'Italia divisa in due -, oltre che l'evacuazione dell'ospedale e di un numero decisamente maggiore di residenti. Ad iniziare a valutare i dettagli dell'emergenza bomba è stata una riunione operativa che si è tenuta ieri pomeriggio ad Orvieto, alla presenza del viceprefetto. Per il momento, la bomba è stata messa in sicurezza e non ci sono residenti evacuati. Soltanto ieri pomeriggio, prima dell'arrivo degli artificieri, la polizia a scopo precauzionale ha invitato i residenti di due palazzine di via degli Ippocastani a lasciare la propria abitazione per un paio d'ore.

La zona è attualmente transennata. Il "sonno" dell'ordigno è vegliato giorno e notte dalle forze dell'ordine. L'ultimo ritrovamento, come detto, risale al gennaio 2010.

Pubblicato il: 01/09/2011

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