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Trenitalia riporta i pendolari al medioevo, con l'indifferenza delle Istituzioni

di Comitato pendolari Roma-Firenze "I pendolari bruciano infatti ore e ore tra treni soppressi e percorsi variati, senza che ci sia, ma di certo non stupisce, nessuna certezza sul ripristino di una situazione normale"

Dobbiamo necessariamente tornare a denunciare le condizioni disastrose in cui sta versando il trasporto ferroviario della tratta Roma-Firenze. L'incendio (voluto o no) di Tiburtina, ad ormai oltre un mese di distanza, è ben lungi dall'essere spento. I pendolari bruciano infatti ore e ore tra treni soppressi e percorsi variati, senza che ci sia, ma di certo non stupisce, nessuna certezza sul ripristino di una situazione "normale". Il timore è anzi che queste condizioni definite come "straordinarie" e di "emergenza" siano in realtà una prova generale di stravolgimento di orari e servizi, tanto da diventare definitivi; con ennesimo taglio di servizi per i famosi "clienti scomodi" i pendolari, le cui esigenze sono di ben poco conto per Trenitalia & C.  Indirizziamo quindi questa ennesima nota a TUTTI: colleghi, istituzioni (a cominciare dalla Regione Umbria, ma non dimentichiamo gli impegni presi dallo stesso sindaco di Orvieto verso i pendolari), ferrovie, chiunque possa dare una risposta plausibile. I pendolari, lo ricordiamo, pagano un conto doppiamente "salato", primo perché comunque affrontano un impegno economico non indifferente per gli abbonamenti, secondo ma non "secondario" perché a fronte del pagamento non corrisponde di certo un servizio di trasporto ferroviario almeno sufficiente. E la Regione Umbria e non solo,  deve a questo punto impegnarsi a difendere i treni e le tratte sottoscritte nel contratto sessennale di trasporto con Trenitalia, garantendo un servizio decente. Tanto per fare qualche esempio, la fascia della mattina (6-7.30) è ormai praticamente servita solo da due treni, un regionale (3375) che ferma a Termini, binario 2Est (500 metri per entrare in stazione) e dopo varie "soste" forzate. E l'IC 581 che ora effettua fermata straordinaria (?) anche a Orte, prolungando la percorrenza di circa 10 minuti creando un disagio enorme per chi doveva essere al lavoro entro le 9 ed ormai non ce la fa più. Una fermata tra l'altro di dubbia utilità per la collettività. Il pomeriggio si peggiora ulteriormente. Soppresso il regionale per Firenze delle 16.48, i pendolari possono usufruire del regionale delle 16.18 (ma mezzora di anticipo sul proprio orario consueto FA la differenza!) per prendere coincidenza ad Orte con altro regionale.successivo treno che non sia intercity è alle 18e48, dopo 2 ore e mezza! Ah. sì.fermo restando i consueti e sistematici ritardi..unica certezza ormai rimasta. La regione risponda al più presto e si impegni nel cercare di ripristinare un servizio regionale ai limiti della decenza, sia nel rispetto di pendolari e viaggiatori, ma anche nel rispetto dei cittadini TUTTI, visto che anche parte dei loro soldi, vanno a Trenitalia come contributo delle Regioni. 


Pubblicato il: 30/08/2011

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