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Lettera di una mamma ad una professoressa

Lettera ovviamente firmata. Ho deciso di renderla pubblica perché la sofferenza straordinaria che la nostra lettrice vuole far conoscere alla "professoressa" è emblematica di uno stato dell'animo che non è limitato al caso specifico.  Aiutando tutti a ragionare, la vicenda può contribuire ad evitare che si instauri ancora un simile rapporto tra un ragazzo, la sua famiglia e un'insegnante...(D.F.)

Ci ho pensato un bel po' prima di divulgare questa lettera che ci ha inviato una "mamma", lettera ovviamente firmata, e ho deciso di renderla pubblica perché la sofferenza straordinaria che la nostra lettrice vuole far conoscere alla "professoressa" è emblematica di uno stato dell'animo che non è limitato al caso specifico.  Aiutando tutti a ragionare, la vicenda può contribuire ad evitare che si instauri ancora un simile rapporto tra un ragazzo, la sua famiglia e un'insegnante. I danni prodotti non si recupereranno più, indipendentemente dalle ragioni. Anche se la sensibilità della madre avesse maggiorato di cento i fatti, il risultato sarebbe comunque quello che è. Serve a tutti rifletterci, senza l'urgenza di giudicare. (D.F.)


Lettera di una Mamma 

"Fra pochi giorni inizierà la scuola e colgo l'occasione per fare un " in bocca al lupo " a tutti i ragazzi e soprattutto a mio figlio che ha passato una 3° media assurda.

Voglio raccontarvi la mia storia perché come mamma sono dispiaciuta ed amareggiata per non aver saputo proteggere e tutelare un ragazzo di 13 anni da una professoressa che per un anno intero lo ha " UMILIATO ".

Mio figlio, dalla prima elementare, prendeva tutte le mattine lo zaino e fischiettava, felice di andare a scuola. E' stato sempre apprezzato, elogiato e stimato da tutti i suoi insegnati fino alla 2° media.

In 3° arriva una nuova professoressa, giovane e piena di sé, che dal primo giorno di scuola gli dice che è un immaturo, non ha proprietà di linguaggio, non sa scrivere non sa ripetere e che nel corso degli anni è stato sopravvalutato. Tutti i suoi " 9 " precipitano, ma la cosa più grave è che mio figlio, quando esce la mattina per andare a scuola, non fischia più e dice che sta andando in trincea preoccupato per la giornata che lo aspetta.

Lo vedo triste, silenzioso, perdere il suo entusiasmo e le sue certezze.

La "mazzata" più grande arriva a dicembre quando sulla pagella si trova, senza motivo, un  " 8  in comportamento ".

Mi dice che tutti i professori gli hanno girato le spalle, lo hanno abbandonato e che avrebbe preferito non tornare a scuola.

A questo punto vado dall'insegnante e Le chiedo " aiuto " spiegandole lo stato d'animo di mio figlio. La signora, molto scortesemente, mi accusa di essere io il problema di mio figlio, che mio figlio deve imparare ad accettare le sconfitte altrimenti potrebbe diventare un drogato o un alcolizzato e mi invita ad andare a lezioni di pedagogia.

Io, che ho sempre dato fiducia alla scuola, sono tornata a casa senza rivolgermi al dirigente scolastico e ho detto a mio figlio di stringere i denti e di continuare a studiare indipendentemente dai risultati.

Prima o poi tutto sarebbe passato, simpatie ed antipatie fanno parte della vita. L'unica cosa che non mi sono spiegata è l'accanimento nei confronti di un ragazzino.

Ma arriviamo alla fine, quando mio figlio è stato ammesso agli esami di 3° media con " 9 " ed è stato promosso con " 8 ". Umiliazione finale voluta ancora una volta dalla sua insegnante che ha badato bene di abbassare un voto in tutte le sue materie.
" Cara professoressa è vero, Lei ha " vinto ", mi ha dimostrato di essere più forte, ma si ricordi che mio figlio non ha perso perché in tutta questa storia chi ha perso veramente è la scuola che è stata rappresentata da un insegnante come Lei ".

 Una mamma"

Pubblicato il: 28/08/2011

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