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Al via il secondo tentativo di vendita per il San Francesco, il prezzo scende

A luglio l'amministrazione contava di incassare due milioni e 20mila euro dall'operazione, adesso si accontenta di 1.620.000 euro. Per presentare le offerte c'è tempo fino al 26 settembre prossimo. Si tratta dell'ala del San Francesco che è attualmente occupata dal Gruppo Cramst

ORVIETO - Al via il secondo tentativo di vendita per il San Francesco, il prezzo scende di 400mila euro. Dopo il primo bando andato deserto, nel solco ormai della consolidata "sfortuna" dei bandi di alienazione dell'amministrazione Concina, il Comune di Orvieto ci riprova. Se però fino a luglio l'amministrazione contava di incassare due milioni e 20mila euro dall'operazione, adesso si accontenta di 1.620.000 euro. Da tanto parte, infatti, la base d'asta. Per presentare le offerte c'è tempo fino al 26 settembre prossimo. Come noto, si tratta dell'ala del San Francesco che è attualmente occupata dal Gruppo Cramst, il quale può esercitare diritto di prelazione nell'acquisto, in quanto l'ala del complesso immobiliare in vendita è oggetto di contratto di locazione dal marzo 2001. Si tratta dell'ennesima alienazione in ballo per il Comune di Orvieto, costretto a fare i conti con il costante disavanzo delle casse. Deve ancora concludersi (si sta procedendo per trattativa privata, dopo tre bandi andati deserti) l'alienazione del mattatoio comunale, per una cifra inferiore ai 2 milioni di euro. Mentre recentemente è stato pubblicato il bando per la contestata vendita della Farmacia comunale, provvedimento contro il quale pende un ricorso al tribunale amministrativo regionale da parte dei dipendenti. Il bando è aperto fino al 20 settembre e vengono richiesti 2.385.000 euro. Infine, ci sono le alienazioni previste, ma per le quali non sono state ancora aperte le procedure. Si tratta del bar Centrale, nel prestigioso immobile in piazza della Repubblica, sul quale pende una controversia in merito alla stima e della palazzina comando della ex caserma Piave. Quest'ultima alienazione (insieme a quella della farmacia) è stata introdotta come provvedimento per ripianare il disavanzo 2010, quando dopo i tanti bandi andati deserti è stato inevitabile inserire due nuovi cespiti nel piano delle vendite in modo da assicurarsi una relativa tranquillità, con entrate possibili da ascrivere al bilancio per i tre esercizi finanziari successivi (che vengano o no realizzate le vendite). Ecco di seguito quanto contenuto nel riequilibrio recentemente approvato. Si tratta di una manovra da circa 15 milioni di euro, a fronte di un disavanzo di molto inferiore - 10,4 milioni - che prevede la vendita della palazzina comando (8,6 milioni) e della Farmacia comunale (2,4 milioni di euro) oltre che del Bar Sant'Andrea (1,6 milioni), della porzione del San Francesco (il prezzo è sceso da 2 milioni a 1,6 milioni) e al piano terra delle ex Zitelle Sperse (300mila euro).

Pubblicato il: 27/08/2011

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