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Corsi estivi di Castel Viscardo. 'Si studia tanto, ma ci si diverte di più'


C'è una piacevole atmosfera. «È un po' come stare in vacanza»... C'è chi studia da pochi mesi, chi da diversi anni, nonostante la giovanissima età. Quasi tutti hanno già avuto esperienze di esibizioni in pubblico e concerti

foto di copertina

di Cinzia Catalucci

Castel Viscardo (Terni) - Quelle manine piccolissime scorrevano sulla tastiera dell'imponente pianoforte a coda con fare delicato e concentratissimo, sostenute dalla timbrica più grave dell'accompagnamento eseguito dal maestro, per l'occasione adeguatamente contenuto. Anna, sette anni, impettita sullo sgabello del pianoforte, pur non riuscendo ancora a toccare i pedali, mi ha accolto nella sala Sant'Agostino di Castel Viscardo, così, simbolicamente, provando il pezzo a quattro mani che avrebbe poi suonato per uno dei concerti degli allievi dei Corsi Estivi di Perfezionamento e di Interpretazione Musicale.

E pensare che Anna non era ancora nata quando l'idea del pianista Riccardo Cambri di creare una parentesi per l'approfondimento dello studio musicale si è concretizzata, dieci anni fa, con la prima edizione di questi riuscitissimi corsi estivi. Dieci anni di musica e soprattutto dieci anni di opportunità per quei giovani pianisti e cantanti lirici che desiderano coniugare l'approfondimento tecnico con un'esperienza umana e relazionale da ricordare. È questo il sentimento dominante tra gli allievi partecipanti e tra i genitori che si trovano a vivere il clima creato da questa iniziativa.

«È un contesto aggregante e formativo» racconta la signora Nadia, madre dei giovani pianisti Leonardo e Nadia. È convinta che uno degli aspetti più positivi di questa esperienza sia proprio la possibilità di unire alla crescita musicale uno sviluppo completo di tutte le capacità dei ragazzi, artistiche e non. La signora Luisa, madre della piccola Anna, è d'accordo nel sottolineare l'importante aspetto relazionale di questa iniziativa e aggiunge che c'è grande coinvolgimento e scambio anche tra i genitori: «Si è creato un gruppo. Seguiamo i nostri figli e ci emozioniamo nel vederli suonare e migliorare giorno dopo giorno».

 C'è una piacevole atmosfera. «È un po' come stare in vacanza», dicono, e grande merito viene riconosciuto al Maestro Riccardo Cambri, direttore artistico, docente e, perché no, punto di riferimento dei corsi e della sezione pianistica in particolare. Allievi e genitori sottolineano come Riccardo sia in grado di integrare lo studio con il lato ludico. Merende, partite a biliardino e incitamenti a "spaccare il pianoforte", nel senso ovviamente figurato del termine, regalano uno stimolo continuo, una propizia alternanza di impegno e gioco che i giovani allievi, dalle idee chiarissime, sanno cogliere e far fruttare al meglio.

C'è chi studia da pochi mesi, chi da diversi anni, nonostante la giovanissima età. Quasi tutti hanno già avuto esperienze di esibizioni in pubblico e concerti e tutti sanno benissimo che lo studio della musica comporta sacrificio e dedizione. Janet suona il pianoforte per divertimento e vorrebbe mantenere questo hobby anche da grande. Sofia racconta che studia con Riccardo sin da piccola (ora ha 12 anni, "nota - matura -  di redazione"). Nadia, con voce sottile, dice che il suo oltre ad essere un divertimento è anche una grande passione nonostante il suo carattere la porti a volte a essere troppo timida sul pianoforte. Giulia ha le idee chiare: apprezza il metodo d'insegnamento del suo maestro e crede fermamente che ascoltando i suoi compagni suonare, specie i più grandi, possa conoscere nuovi repertori musicali e arricchire la sua cultura.

Ma suonare uno strumento è anche un mezzo per esprimersi e per affermare la propria personalità, sin da bambini. La piccola Lily, viso minuto e accento tedesco, mi spiega che è stata lei a chiedere di poter studiare pianoforte dopo aver sentito altre persone suonare, così come Chiara che suona da quattro anni e ha trovato nella musica un modo per sfogare le tensioni e per distogliersi dai pensieri.

 

Le lezioni ora devono ricominciare, ma non prima di una rapida merenda offerta dai genitori degli allievi. I ragazzi corrono in sala studio a provare i loro pezzi esercitandosi sulle correzioni suggerite dal maestro, una bambina trascina la mamma perché la ascolti mentre suona la sua parte e tutto riprende con naturalezza ed entusiasmo, in quella straordinaria quotidianità di note e allegria che rende speciali i Corsi di Castel Viscardo.

Pubblicato il: 19/08/2011

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