A proposito di caserma
'La costruzione della caserma e la vera storia dell'Americano' è una storia orvietana che Antonio Cristiano ha 'riesumato'. È diventata un libro che l'autore ci presenta
Società
di Antonio Cristiano
Dieci anni fa, mio padre scrisse su un quaderno la storia dell'Americano, inquadrandola nell'epoca (anni 1938-1933), commentandola e aggiungendovi la narrazione di come si pervenne alla costruzione del Casermone (la caserma "Piave").
L'Americano era un carpentiere venuto a lavorare con una delle ditte del nord d'Italia impegnate in quell'opera. Fece tanti debiti nei negozi di Orvieto, poi se ne andò, lasciandoli insoluti, diventando per questo un personaggio proverbiale.
La storia è composta da una serie di strofe che parlano di luoghi, persone e occasioni in cui, in compagnia di amici, mangiava, beveva o comprava senza pagare. Evidentemente aveva l'abilità di suscitare fiducia nella gente, con la sua aria disinvolta e signorile.
Gli episodi di cui fu protagonista lasciarono una traccia nella memoria degli Orvietani, anche perché qualcuno li mise in versi che, consegnati al personale di un circo di passaggio in città, furono recitati durante lo spettacolo, accompagnati da musica. Si fece il pieno di spettatori per diverse serate, perché si parlava di persone conosciute e presenti, allegramente canzonate per lo smacco subìto.
Successivamente, gruppi di amici si davano appuntamento in qualche osteria, armati di chitarra e mandolino, per cantare di nuovo quella che fu chiamata "La storia dell'Americano".
Ora io l'ho pubblicata con il titolo: "La costruzione del Casermone e la vera storia de l'Americano'. "Vera" perché ne esistevano alcune varianti, che mio padre accanitamente contestava. "Vera" è anche una provocazione per coloro che, eventualmente, conoscano appunto qualche altra versione, affinché la facciano conoscere.
Per quanto mi riguarda, l'ho riesumata, pensando che possa ancora, come allora, far sorridere i concittadini.
Pubblicato il: 29/12/2003