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Vino di Orvieto. Serve un progetto complessivo di rilancio della Doc

La Confagricoltura Orvieto e la Cia Umbria intervengono congiuntamente nel dibattito innescato dalla misura adottata dal Consorzio Vini di riduzione della resa da 110 a 90 quintali di uva per ettaro relativamente alla vendemmia 2011

ORVIETO - La riduzione della resa da sola non basta, serve un progetto complessivo di rilancio della Doc. La Confagricoltura Orvieto e la Cia Umbria intervengono congiuntamente nel dibattito innescato dalla misura adottata dal Consorzio Vini di riduzione della resa da 110 a 90 quintali di uva per ettaro relativamente alla vendemmia 2011. Le due organizzazioni agricole ritengono "necessario e non più rimandabile la stesura di un progetto di sviluppo e rilancio del vino di Orvieto che metta in campo oltre a competenze specifiche tutti gli strumenti tecnici, economici e di marketing necessari al raggiungimento di risultati soddisfacenti per tutti i produttori". Secondo le organizzazioni non è sufficiente infatti allinearsi solo "numericamente" al mercato. "Non si può relegare a parziali interventi come quello dell'allineamento dell'offerta alla domanda attraverso la sola riduzione di resa - sostengono Cia e Confagricoltura - le uniche manovre necessarie al compimento di un processo di sviluppo sicuramente più complesso e complicato. Una decisione come quella deliberata a maggioranza dal Consorzio Tutela che vede ridurre la sola resa di uva Doc dagli attuali 110 quintali a 90 quintali ad ettaro, mantenendo però la possibilità di produrre la quantità complessiva di uva ad ettaro sempre a quintali 132, non provocherà un auspicato miglioramento qualitativo necessario al rilancio dell'Orvieto". "Sulla base di queste considerazioni e tenuto conto dei grossi interessi che ruotano intorno al vino di Orvieto - concludono il presidente di Confagricoltura Orvieto, Roberto Poggioni e il presidente di Cia Umbria, Giampiero Rosati - riteniamo di farci carico di promuovere un tavolo di lavoro aperto a tutti gli organismi interessati, ai rappresentanti dei produttori, con l'intento di analizzare la situazione attuale, redigere un progetto di rilancio della Doc attraverso soluzioni unanimemente condivisibili, che tengano conto delle diverse esigenze di tutti gli operatori del settore". Nei giorni scorsi anche gli amministratori della Cantina Monrubio, pur in linea con le misure di riduzione della resa adottate recentemente dal Consorzio Vini di Orvieto, ha ribadito l'esigenza di progetti complessivi che "diano nuovo slancio all'Orvieto, progetti reali, concreti e realizzabili". Soprattutto per Monrubio è importante una politica commerciale "concertata, senza andare in ordine sparso e spesso anche contrapposto per principio preso, non curanti - hanno detto gli amministratori - dei danni che questa politica ha già generato e continuerà a generare. con un accento particolare per le strategie commerciali".

Pubblicato il: 10/08/2011

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