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Intervenire per risolvere i problema della sede del Liceo d'Arte prima che la scuola perda appeal e prestigio

Lo chiede l'ex preside dell'istituto Donato Catamo

ORVIETO - Intervenire per risolvere i problema della sede del Liceo d'Arte prima che la scuola perda appeal e prestigio. A chiederlo a gran voce in una lettera aperta indirizzata a tutti i soggetti coinvolti a partire dall'amministratore apostolico Giovanni Marra è l'ex dirigente dell'istituto orvietano, Donato Catamo. Non solo infatti non si trova l'accordo economico per far partire la ristrutturazione di palazzo Monaldeschi, sede naturale della scuola, chiusa già da un paio di anni, ma adesso il Comune di Orvieto mette pure in vendita la sede provvisoria, dove in mezzo a mille difficoltà i ragazzi frequentano le lezioni (la palazzina comando della Piave). È così che Catamo, non avendo ricevuto alcuna risposta ad un precedente intervento di circa quattro mesi fa, torna sulla questione. Lo fa anche perché nel frattempo, come dice, "La scuola, stretta e costretta, soffre e perde quota". "Mi auguro - scrive Catamo - che in quattro mesi di silenzio, le amministrazioni interessate, soprattutto il Seminario Vescovile e la Provincia, si siano parlate ed abbiano quanto meno un'idea di come intervenire, tenendo presente che il risanamento non è soltanto una risposta alle esigenze del Liceo Artistico, ma un investimento culturale di rilevante importanza. Tale struttura, infatti, è una rappresentazione storica - ribadisce l'ex dirigente scolastico - che va dalla cisterna etrusca, alla villa romana, ai siti medioevali e rinascimentali e soprattutto agli affreschi cinquecenteschi di Cesare Nebbia e della sua scuola, di notevole bellezza". Catamo sollecita anche la Provincia. "L'assessore Stefano Mocio - dice - ci racconti qualcosa e riferisca sullo stato dell'arte o, almeno, sulle intenzioni del futuro di palazzo Monaldeschi e quindi del Liceo Artistico Statale di Orvieto. All'amministratore apostolico Giovanni Marra viene ricordato il vincolo del lascito Lazzarini che condiziona l'immobile ad un utilizzo a fini sociali, e viene rivolto l'invito "a voler dare una svolta" alla questione "e consentire alla scuola di rientrare quanto prima nella sua sede storica". "E' comunque necessario - prosegue Catamo - che anche il sindaco di Orvieto faccia la sua parte". Infine a genitori e studenti è raccomandata la costituzione di un comitato perche si mantnga alta l'attenzione e perché le istituzioni individuino un interlocutore, pacato ma serio e soprattutto costantemente allerta. Intanto gli studenti anche per quest'anno resteranno presso ls palazzina comando della Piave.

Pubblicato il: 04/08/2011

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