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Legge elettorale regionale. Via il 'listino'

Lo chiedono i consiglieri Barberini e Smacchi (PD) per "favorire la partecipazione popolare, restituendo ai cittadini la possibilità di scegliere direttamente tutti i loro rappresentanti, senza il filtro imposto dai partiti"

 "Riformare l'attuale sistema elettorale regionale, eliminando il cosiddetto 'listino', consentendo l'ingresso a
Palazzo Cesaroni soltanto ai consiglieri eletti  in base alle preferenze ottenute alle urne, dando più potere, in questo modo, al voto dei cittadini".  È l'obiettivo della proposta di legge presentata dai consiglieri regionali del Pd Luca Barberini e Andrea Smacchi, per riformare la legge elettorale vigente, relativa alla quota maggioritaria, che vede un quinto dei consiglieri eletti non in maniera diretta, ma attraverso
il cosiddetto 'listino regionale' che consente alla coalizione vincitrice di eleggere automaticamente i sei candidati legati alla lista del Presidente della Giunta regionale.
 
Per Barberini e Smacchi "si tratta di una proposta di legge  che intende favorire la partecipazione popolare, restituendo ai cittadini la possibilità di scegliere direttamente tutti i loro rappresentanti, senza il filtro imposto dai partiti attraverso il 'listino'. Riteniamo fondamentale, in una sana democrazia, dare totale sovranità al corpo elettorale".
 
Secondo i due esponenti del Partito Democratico, la loro iniziativa legislativa "interpreta un'esigenza espressa da tempo dalla comunità umbra e si pone come contributo concreto ai lavori, recentemente avviati, della Commissione Statuto, tra i cui obiettivi è presente proprio questa riforma". I due consiglieri regionali auspicano quindi che "si possa
giungere alla modifica normativa, che di fatto limita l'esercizio del diritto di voto, attraverso un ampio confronto politico in Aula". 
 
La proposta di legge di Barberini e Smacchi conferma, in sostanza,  l'elezione diretta del Presidente della Regione e la possibilità del voto disgiunto tra un candidato alla presidenza e una lista provinciale a esso non collegata, mentre propone l'abolizione del 'listino regionale' attraverso la modifica delle leggi nazionali n. 108/1968 e n. 43/1995 e della legge
regionale n. 2/2010, che regolano l'attuale sistema elettorale regionale.
 
Per i due consiglieri "l'abrogazione del 'listino'  non rappresenta una minaccia per la governabilità della coalizione vincente: la lista collegata al Presidente eletto - spiegano - avrebbe, infatti, la garanzia di ottenere almeno il 60 per cento dei seggi (14 su 22 nella provincia di Perugia e 5 su 8 in quella di Terni). In questo modo - osservano - si giungerebbe anche ad una più corretta assegnazione dei seggi, nel rispetto del principio demografico e della rappresentanza politico-territoriale, criteri attualmente penalizzati - concludono - proprio dalla presenza e dalla composizione del 'listino'".

Pubblicato il: 02/08/2011

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