Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Volevo solo spaventarla

Così avrebbe detto ai carabinieri della compagnia di Orvieto durante l'interrogatorio davanti al pm Luciano Brancaccio, il 41enne che mercoledì mattina ha dato fuoco alla moglie

STEFANIA TOMBA- "Volevo solo spaventarla". Luciano Brancaccio, il 41enne che mercoledì mattina ha dato fuoco alla moglie, Rosa Sequino, di 44 anni, che lotta ancora tra la vita e la morte, rovesciandole addosso una tanica di benzina sembra iniziare a realizzare la gravità di quello che ha fatto. "Non volevo ucciderla, volevo solo farle mettere paura" avrebbe detto ai carabinieri della compagnia di Orvieto durante l'interrogatorio davanti al pm, Flaminio Monteleone. Ma allora perché la sua telefonata ai carabinieri sarebbe giunta solo dopo quella del finanziere che ha prestato i primi soccorsi alla moglie che bruciava viva lungo la comunale per Acqualoreto? È stato d'altro canto il pm stesso a dire che sono ancora molti gli aspetti da verificare per stabilire quanto siano realmente credibili le dichiarazioni dell'uomo. Lui, che da qualche tempo viveva con una nuova compagna a Gubbio, avrebbe giustificato il suo gesto anche con una presunta relazione della moglie. Insomma un movente legato forse alla gelosia, sebbene in un contesto del tutto particolare. Gli investigatori stanno cercando di verificare ogni dichiarazione dell'uomo per stabilire con certezza il capo d'imputazione. Brancaccio è arrestato, al momento, per tentato omicidio aggravato e nel carcere di Orvieto resta in attesa dell'udienza di convalida che sarà fissata nelle prossime ore. La sua difesa è affidata ad un avvocato di fiducia che al momento si dice all'oscuro di tutto. "Sto rientrando dalle ferie, saprò qualcosa di più nelle prossime ore" ha detto l'avvocato Maurizio Simoni del foro di Todi, raggiunto telefonicamente. Brancaccio "non l'ho sentito" afferma il legale che dice anche di non essere stato "ancora interessato per la separazione" dei coniugi, anche se in effetti il 41enne casertano lo conosce e lo ha già assistito in passato per una vicenda di soldi falsi. Brancaccio ha precedenti per appropriazione indebita, detenzione di armi e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Intanto, le condizioni di Rosa Sequino, ricoverata nel reparto Grandi ustionati del Sant'Eugenio di Roma, restano gravissime. La donna ha riportato ustioni del terzo grado sul 90% del corpo. A Foligno c'è grande sconcerto per quanto avvenuto. Sebbene si sapesse che nella coppia sposata da 18 anni le cose non andavano certo bene. I litigi, come testimoniano vicini e carabinieri, erano frequenti. Ora poi lui viveva prevalentemente a Gubbio con una nuova compagna e forse anche lei si stava rifacendo una vita. Addirittura il figlio maggiore quella mattina, forse come in un presentimento, avrebbe detto alla madre di non andare. Una tragedia annunciata insomma? Sembra ancora presto per dirlo. Anche se i carabinieri della compagnia di Orvieto che indagano sembrano avere pochi dubbi sulla premeditazione. Brancaccio, prima di passare a prendere la moglie si era procurato una tanica con 5 euro di benzina, aveva con se l'accendino sebbene non fumasse, avrebbe detto alla moglie di avere un appuntamento con un legale a Todi (circostanza non riscontrata) e invece si è appartato, oltrepassando di diversi chilometri il Colle, in una stradina di Acqualoreto portando a termine quello che sembra a tutti gli effetti un vero e proprio piano. Per spaventarla?

Pubblicato il: 29/07/2011

Torna alle notizie...