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Il linguaggio 'grasso' della politica orvietana

Sembra anche che ci sia stata una bestemmia ascoltata da orecchio fine, ma il sindaco nega. Resta però quel lessico pesante e volutamente offensivo usato negli interventi e nei comunicati

Nella dialettica maggioranza opposizione spunta anche il bon ton. All'indomani dell'approvazione del Bilancio il Pd polemizza sul fatto che al sindaco Toni Concina in sede di dibattito sarebbe scappata una mezza bestemmia all'indirizzo della Madonna. E giù con l'orecchio teso ad ascoltare e riascoltare registrazioni. Lo ha fatto anche il sindaco che smentisce categoricamente. "Sono assolutamente convinto non di non averla detta - replica il sindaco raggiunto telefonicamente - se può essere sembrato, chiedo scusa". E chiusa la vicenda. Chiusa almeno per un verso. Perché dall'altro il Pd si pone un problema più generale si stile. "A sentire gli interventi del centrodestra in consiglio comunale, c'è da che farsi accapponare la pelle - scrivono i Democratici in una nota -. La grettezza del linguaggio e degli argomenti (ivi compresa la bestemmia sentita in bocca del massimo esponente del governo cittadino) fa pensare al puro stile predappiano. Ma davvero, chiediamocelo: con che gente abbiamo a che fare?". "Questi nostri tempi richiedono una forte, intensa mobilitazione della società civile - insiste il Pd - Mobilitazione necessaria ad impedire a questa amministrazione di svendere la città per trenta denari e di far pagare ai più deboli il prezzo della loro inettitudine. E perché, sotto il "rinnovamento e metodo", non entrino a Orvieto i modi spicci della "podestà" e della "finanza creativa".

Pubblicato il: 24/07/2011

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