Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Mattatoio comunale, riapre il sezionamento

Lunedì 25 luglio, presso lo stabilimento di Bardano dovrebbe riprendere l'attività, dopo i sigilli messi dalla Forestale lo scorso 15 luglio. Per i lavori non effettuati che hanno causato la chiusura, c'è chi punta il dito sul Comune...

di STEFANIA TOMBA

ORVIETO - Mattatoio comunale, riapre il sezionamento. Salvo novità dell'ultima ora, da domani, lunedì 25 luglio, presso lo stabilimento di Bardano dovrebbe riprendere l'attività, dopo i sigilli messi dalla Forestale lo scorso 15 luglio. Almeno la parte dell'attività relativa al sezionamento. La macellazione continuerà ad essere effettuata a Marsciano, fintanto che non si sbloccherà l'autorizzazione per lo smaltimento dei reflui, motivo per cui è scattato il provvedimento della magistratura. Il permesso che rilascia l'Ati è strettamente collegato ai lavori che da anni devono essere eseguiti per un potenziamento dell'impianto di depurazione. Un intervento da sessantamila euro che il Comune di Orvieto non ha mai effettuato e che ora, messo alle strette dal sequestro della magistratura, e dai rischi che corre l'attività, dovrà effettuare in ogni modo. Chi se ne farà carico? Soprattutto su questo aspetto l'amministrazione comunale, proprietaria dell'immobile, e la Cimoa, la cooperativa che gestisce l'impianto, stanno cercando un accordo per riaprire il mattatoio nel più breve tempo possibile. Si tratta infatti di un servizio che come noto dà lavoro ad una trentina di addetti e serve un vasto bacino. Intanto, mentre nella vicenda pare essere unico indagato il presidente della cooperativa Cimoa, c'è chi punta il dito esplicitamente contro il Comune di Orvieto. Lo fanno i Comunisti italiani che per bocca del segretario, Ciro Zeno si dicono estremamente preoccupanti per la situazione che si è venuta a creare con il sequestro e il blocco dell'attività. Lo sono tanto più perché  "sembra - dicono - che due anni fa siano stati stanziati i fondi per risolvere i motivi per i quali ora è stata chiusa la struttura. Fatto gravissimo - commenta Zeno - che ci porta a puntare il dito contro chi oggi ci governa e a difesa di chi ad ora ha perso un posto di lavoro, e stiamo parlando di circa trenta unità lavorative, non crediamo sia poco". "Se così fosse - continua Zeno - chiediamo come mai i lavori non siano mai partiti. Chi se ne doveva occupare? Quanti soldi furono stanziati per eseguire l'adeguamento della struttura e, soprattutto, ci sono ancora quei soldi? Domande semplicissime che hanno la pretesa di individuare eventuali responsabilità politiche, o amministrative e di avere una risposta repentina e seria in difesa della dignità di tutti quei lavoratori che ad oggi attendono con ansia un esito positivo ed immediato rispetto alla situazione ambigua e critica che si sta vivendo". Come noto l'immobile del mattatoio è in vendita ormai da tempo. Dopo tre bandi andati deserti, presumibilmente per stime troppo elevate, il Comune di Orvieto sta tentando ora di concretizzare la vendita tramite trattativa privata per una cifra inferiore ai due milioni di euro.

 

Pubblicato il: 24/07/2011

Torna alle notizie...