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Radio Call Service chiede un'ulteriore proroga della cassa in deroga

Resta così ancora incerto il destino delle (ormai) undici dipendenti del call center sanitario subentrato ad Acas service

ORVIETO - Si rifà viva Radio Call Service, ma solo per chiedere un'ulteriore proroga della cassa in deroga. Altri tre mesi, ovvero fino a fine settembre. Resta così ancora incerto il destino delle (ormai) undici dipendenti del call center sanitario subentrato ad Acas service dopo il fallimento legato alla maxi evasione fiscale della ex titolare, Giovanna Bernini. La crisi finanziaria della società messinese che era già iniziata prima dell'affitto del ramo d'azienda, a gennaio scorso, sembrava avviarsi verso una soluzione con l'impegno a mantenere ad Orvieto il call center e con la prospettiva di una importante commessa Rai da gestire con altri cinquanta addetti. Anche l'affitto di una sede presso il centro direzionale "Il Borgo" in luogo dello stabilimento di Bardano inagibile, sembrava ormai cosa fatta. Poi il silenzio, un lungo silenzio accompagnato dall'ultimatum dei sindacati e da nuove proteste delle dipendenti per i ritardi della cassa, a causa di errori nella richiesta al ministero. Ora si ricomincia un'altra procedura. E per far arrivare i soldi alle operatrici ci vorranno i tempi tecnici di una nuova firma. Ma non basta. Le nuvole si addensano ancor più e le preoccupazioni si accrescono se si pensa che in Sicilia sessanta lavoratori dei due call center del gruppo Pizzino, dipendenti delle società Radio Call Service srl e Call Center Italia srl, ad ottobre scorso hanno ricevuto la lettera di preavviso di licenziamento, e dal 15 ottobre prossimo, tutte le attività dei call center saranno sospese e i lavoratori lasciati a casa.

Pubblicato il: 24/07/2011

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