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Il PD sul governo Concina si chiede: 'Concina: con chi abbiamo a che fare?'

"Non un'idea che sia una per come dovremo andare avanti. Mutuando un detto latino: "fecero il deserto e lo chiamarono 'bilancio'"..."La grettezza del linguaggio e degli argomenti (ivi compresa la bestemmia sentita in bocca del massimo esponente del governo cittadino) fa pensare al puro stile predappiano"

Comunicato stampa del PD Orvieto

La maggioranza che governa Orvieto da ben due anni è riuscita a far passare un bilancio d'emergenza, sostanzialmente mendace e infondato ma che svende il patrimonio pubblico, spinge al massimo tasse, imposte e tariffe, priva la città di qualsiasi prospettiva di sviluppo. Un documento approvato nonostante il parere negativo della maggioranza dei revisori i quali, prontamente, sono stati accusati di alto tradimento e lesa maestà perché colpevoli di aver fatto il loro lavoro. Cioè di aver detto la verità su entrate messe in bilancio ma altamente improbabili.

Quanto sia aleatorio il bilancio e la sua approvazione sbandierata come "vittoria del centro destra", lo dimostrano le stesse parole dell'assessore Romiti il quale, al consiglio comunale, dopo aver diligentemente letto parte delle pagine introduttive della relazione del ragioniere capo Bronzo, di suo ha aggiunto solo tre concetti: questa amministrazione durerà fino alla fine della legislatura; dal 2013 potremo presentare un "vero bilancio"; dopo, non vi saranno più dei "salti strani" (testuale). Perché gli atti passati ora, sono dei "salti strani"? Perché il bilancio oggi presentato non è "vero"?

C'è di che essere preoccupati. E  tanto. 

L'amministrazione del "rinnovamento e metodo" sta svelando i peggiori istinti della destra cittadina. Passi ancora "farla pagare" alle amministrazioni precedenti (fa parte della becera propaganda politica), ma farla pagare ai cittadini è veramente il colmo. Le preoccupazioni degli orvietani che lavorano, dei pendolari, dei precari e delle famiglie impoverite dalla crisi, degli stessi esercizi che cominciano a chiudersi, non sembrano preoccupare il governo della città. Nelle roboanti e spesso grevi interventi della destra, neppure un accenno per lo sviluppo della città. Non un'idea che sia una per come dovremo andare avanti. Mutuando un detto latino: "fecero il deserto e lo chiamarono 'bilancio'". 

Questa amministrazione, oggi, chi rappresenta? Chi sono i sostenitori di una giunta che ha visto defilarsi, con polemiche, i sostenitori della prima ora del Sindaco? E a chi rispondono, oggi, i tre "responsabili" nostrani (Frizza, Meffi, Tonelli), eletti nei partiti di centro sinistra, da essi estromessi, e oggi tra i più accaniti detrattori del proprio passato di sinistra?

C'è da fare anche una considerazione circa il tenore e lo stile della maggioranza: a sentire gli interventi del centro destra in consiglio comunale, c'è da che farsi accapponare la pelle. La grettezza del linguaggio e degli argomenti (ivi compresa la bestemmia sentita in bocca del massimo esponente del governo cittadino) fa pensare al puro stile predappiano.

Ma davvero, chiediamocelo: con che gente abbiamo a che fare?          

Noi, democratiche e democratici, ci impegneremo, sin dai prossimi giorni, ad informare gli orvietani sugli sciagurati effetti di questo bilancio e sulla lunga catena di fallimenti dell'attuale maggioranza. Questi nostri tempi richiedono una forte, intensa mobilitazione della società civile. Mobilitazione necessaria ad impedire a questa amministrazione di svendere la città per trenta denari e di far pagare ai più deboli il prezzo della loro inettitudine. E perché, sotto il "rinnovamento e metodo", non entrino a Orvieto i modi spicci della "podestà" e della "finanza creativa".      

Pubblicato il: 23/07/2011

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