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Passa il riequilibrio

Via libera alla vendita della palazzina comando, della farmacia comunale. Approvato anche l'acquisto dell'ex ospedale

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ORVIETO - Un riequilibrio urgente per pagare i fornitori, senza nessuna furbizia. Così l'amministrazione comunale ha presentato il riequilibrio approvato ieri pomeriggio a maggioranza, ad un giorno appena di distanza dall'approvazione del preventivo 2011. Una manovra da circa 15 mln di euro a fronte di un disavanzo di molto inferiore - 10,4 milioni - che prevede la vendita anche della palazzina comando (8,6 mln) e della Farmacia comunale (2,4 mln di euro) - due nuovi cespiti - oltre al Bar Sant'Andrea (1,6 mln), alla porzione del San Francesco (2 mln) e al piano terra delle ex Zitelle Sperse (300mila euro). Il tutto a fronte di beni, quali il mattatoio e i parcheggi, le cui alienazioni non possono essere più messe in bilancio, dopo i vari bandi andati deserti. Le maggiori frizioni, in sede di dibattito, si sono registrate evidentemente sulla vendita della palazzina comando della Piave, per ammissione di tutti la porzione più prestigiosa della ex caserma che viene scorporata dal resto degli immobili di più difficile collocazione sul mercato. Contrario tutto il centrosinistra, sia nella sostanza che nel metodo, visto che l'atto è stato portato in consiglio in una sorta di blitz senza alcun discussione preliminare da parte dell'assise civica. "Un atto irresponsabile" l'ha definito Cecilia Stopponi (Prc). Un "suicidio immobiliare" è stata la definizione di Evasio Gialletti (Socialisti) che ha invitato al sindaco a presentare un emendamento per sostituire il bene con qualche altro immobile. Nettamente contrario anche il Partito Democratico. Piena convergenza si è registrata, invece, sull'altra integrazione all'ordine del giorno: la "conferma della volontà di acquistare gli immobili ex pediatria ed ex ospedale in piazza Duomo". L'unanimità del consiglio comunale si è registrata soltanto dopo le rassicurazioni del sindaco - chieste in tutti gli interventi dell'opposizione - sulle destinazioni d'uso che restano - ha detto Conicina - "quelle di sempre, che sono scritte nelle delibere": ricettiva e sanitaria. Escluse operazioni di natura meramente speculativa. Evasio Gialletti (Socialisti), in ogni caso, ha specificato che il "Comune non può acquistare per rivendere". Il sindaco Toni Concina ha ammesso che valuterà eventualmente solo l'interesse di catene o imprenditori credibili. Stefano Olimpieri (Pdl), invece, ha rilanciato l'idea dell'azionariato diffuso perché il bene che è oggetto di trattativa con Asl diventi di tutti gli orvietani.

Pubblicato il: 20/07/2011

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