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Il bilancio non quadra: mancano 3,5 mln. Niente emendamenti e scontro sul no dei revisori dei conti

Chi se la sentirà in consiglio comunale di votare il bilancio, con il parere contrario dei tecnici? Se lo chiede Gnaganrini (Udc).Il centrosinistra non presenta emendamenti: "Sa dire solo no" per Olimpieri (Pdl). Per il Pd è gravissimo l'attacco di Pizzo ai revisori

ORVIETO - A conti fatti in bilancio - alla luce delle osservazioni dei revisori dei conti - mancherebbero ancora 3,5 milioni di euro. Lo sottolinea Massimo Gnagnarini (Udc) che non perde di vista la lucidità dei numeri di fronte allo scontro acceso dal "no" dei tecnici al preventivo 2011 e dalla decisione dell'amministrazione di vendere la palazzina comando della Piave smembrandola dal resto del complesso immobiliare. Quanto a questa decisione se sono in molti a considerarla come un'operazione di facciata volta soltanto a prendere tempo (i proventi che ne deriverebbero possono essere iscritti in bilancio per due esercizi senza che vengano effettivamente realizzati), c'è chi come Scopetti si dice "indignato" anche per tanta ostinazione da parte del sindaco a restare al governo amministrando "con le sole leve del ricatto politico e della speculazione immobiliare". Per tornare al preventivo strettamente inteso, con il parere sfavorevole dei revisori di conti, si pone un'altra questione. Chi se la sentirà in consiglio comunale di votare il bilancio, a dispetto di tutto? "Naturalmente ogni singolo consigliere se ne assumerebbe la personale responsabilità in caso di mancato riassestamento o peggio di danno erariale senza poter invocare a sua discolpa il preventivo e favorevole viatico dei revisori dei conti - fa notare Gnagnarini - ma anzi con l'aggravante di aver agito consapevolmente e contrariamente a quanto da essi indicato". L'alternativa per superare le perplessità dei tecnici (non veridicità delle previsioni in entrata per 1,1mln dai parcheggi, per 0,9 mln dal recupero della evasione delle imposte e tasse e la mancata iscrizione dei fitti da pagare alla Asl nonché dalla copertura di altre spese correnti per 1,7 mln con proventi da destinare invece ad altri specifici settori) sarebbe quella di presentare emendamenti al bilancio. Cosa che francamente a questo punto appare impossibile. Almeno per 3,5 mln di euro. E qui si innesta una polemica tra Olimperi e centrosinistra accusato di sapere dire solo no, senza saper fare proposte concrete. Visto che di emendamenti Pd, Psi e Prc non ne hanno presentato neanche uno. Ed è effettivamente ancora tutto contro e senza proposte l'ultimo intervento del Pd di ieri. Il no dei revisori, per i Democratici "è il risultato di due anni di insuccessi. Concina - dicono ha raddoppiato il deficit e non ha saputo incassare neanche un centesimo dalla vendita del patrimonio. La situazione gli è sfuggita di mano e ricorre ormai a patetici tentativi per rimanere al governo di una città che non lo vuole più. Non controlla più neanche i suoi collaboratori: gravissima - aggiungono - la dichiarazione di Pizzo che accusa i revisori dei conti di "posizione squisitamente politica", oltre all'insinuante pericoloso paragone con il precedente parere del 2009. È la peggiore delle accuse che si possa rivolgere a stimati professionisti incaricati di redigere un atto pubblico". Intanto, torna a farsi sentire anche la Fp della Cgil in assenza della convocazione di un tavolo di trattativa per avere approfondimenti in merito alla riorganizzazione della macchina amministrativa.

Pubblicato il: 15/07/2011

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