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Marino-Mencarelli. Il mercato della discordia

di Marco Marino Risposta semiseria a Gianni Pietro Mencarelli, autore del pezzo "Marino fa Mercato"

Non comprendo lo strano risentimento di Gianni Pietro Mencarelli che, forse a causa del sole che picchiava sulla piazza, mi ha colto, nascosto all'ombra della fitta vegetazione presente sul sagrato del Duomo, a fotografare un simpatico mercatino di artigianato e chincaglierie.

Se fosse passato anche il giorno dopo mi avrebbe ancora una volta sorpreso a fotografare lo stesso mercatino nascosto dietro l'enorme quercia posta al centro della piazza, poiché il contesto era diventato più interessante grazie ad una più nutrita partecipazione di espositori.

Mentre stavo fotografando, il buon Gianni Pietro a sua volta si è impegnato a fotografare il sottoscritto, che potrei essere anche un ferro vecchio, ma non sono in vendita.

Considerata l'amicizia che credevo sussistesse fra noi, ma evidentemente mi sbagliavo, mi sono permesso di commentare il mercato dicendo "forse sarebbe meglio chiamarlo mercato delle pulci, come fanno a Parigi, o mercato Brik- a -Brak come fanno a Londra perché chiamarlo mercato di Arte ed Antiquariato mi sembra improprio e controproducente" ed anche perché, soggiungo, oggi le persone vanno in cerca di buone cose di pessimo gusto, come diceva Guido Gozzano, e possono facilmente trovarle nei mercati di rigatteria.

All'elegante invito di Gianni Pietro di "non rompere i coglioni", pensavo che tutto si esaurisse in quel contesto.

Apprendo ora che dal fugace incontro è scaturito un articolo giornalistico che non è buona cosa, ma è solo di cattivo gusto.

Personalmente preferisco un altro soggetto, che mi dicono essere suo parente, autore di un manifesto dove era scritto che a Concina si poteva perdonare tutto meno Marino assessore. Ho solo il rammarico di non essere arrivato in tempo per farmi fotografare sotto quel manifesto per poi conservare quella fotografia e farci sorridere gli amici sparsi per l'Italia con il mio commento:"ecco come mi hanno accolto trionfalmente i miei concittadini!"

Ho avuto nella vita la fortuna di avere il senso dell'umorismo ed anche quello  dell'autoironia.

C'è anche un altro senso che tutti dovrebbero avere: quello del ridicolo che se riguarda il singolo soggetto è problema proprio, ma se riguarda l'intera  città è problema collettivo.       

Domani quel mercatino potrà ancheessere chiamato "biennale internazionale di antiquariato": basta non avere il senso del ridicolo e tutto si può fare.

In conclusione, ma non vorrei gettare nello sconforto il bravo Gianni Pietro Mencarelli, informo i lettori che amo i mercati di qualsiasi natura, perché fanno parte della nostra tradizione e della nostra cultura, soprattutto dopo Federico II° , ed anche se dal medioevo in poi sono cambiate alcune regole nell'organizzarli. apprezzo i loro organizzatori e sarei grato se gli stessi apprezzassero quelli che sono al momento semplici consigli per migliorare, che possono essere disattesi, ma non  insultati.

Pubblicato il: 12/07/2011

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