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Orvietano circolava in furiserie ma gudagnava zero

È così che adesso un imprenditore orvietano sulla sessantina, titolare di un'impresa artigiana dovrà restituite al fisco diverse migliaia di euro. Ovvero le tasse relative a un milione di euro di ricavi non dichiarati. E' incappato nell'ambito di una serie di controlli antievasione della Finanaza in chiave redditometro

ORVIETO - Circolava con una fuoriserie da 50mila euro, ma per il Fisco guadagnava da zero ad un massimo di 20mila euro all'anno. È così che adesso un imprenditore orvietano sulla sessantina, titolare di un'impresa artigiana dovrà restituite al fisco diverse migliaia di euro. Ovvero le tasse relative a un milione di euro di ricavi non dichiarati. A fare la scoperta la tenenza della Guardia di Finanza di Orvieto nell'ambito di una serie di controlli antievasione in chiave redditometro. I finanzieri, al comando del tenente Renato Nava, stanno effettuando infatti una serie di verifiche sia da terminale, intensificando i controlli sul possesso di autovetture di lusso, che su strada. Quest'ultimo è il caso dell'imprenditore scovato stavolta che è stato fermato nelle scorse settimane ad Orvieto scalo, mentre si trovava, appunto, al volante della sua auto di lusso. La fuoriserie, secondo quanto riferiscono i militari, risultava essere alimentata a benzina, 4200 di cilindrata ( consumo medio dichiarato 5,3 chilometri per litro), con valore di acquisto intorno ai 50mila euro. A fronte del possesso di una simile vettura, l'imprenditore sessantenne negli ultimi anni risulterebbe aver dichiarato redditi imponibili annui da zero a un massimo di 20mila euro, con una imposta netta Irpef calcolata che tra il 2005 e il 2008 non è mai stata superiore ai 3mila e 100 euro e che addirittura in un anno è stata paria zero. Per questo motivo i finanzieri hanno deciso di vederci chiaro fino in fondo e, nel giro di una settimana, si sono presentati presso i locali dell'azienda avviando una verifica fiscale. Sono stati svolti anche accertamenti bancari, e in forza delle norme vigenti, è stata contestata una mancata dichiarazione di ricavi per oltre un milione di euro e una imposta sul valore aggiunto evasa per circa 200mila euro. La finanza fa questi controlli incrociati dall'agosto del 2008, a partire in particolare dal possesso di yacht e auto di lusso. Nell'Orvietano è stato controllato anche il proprietario di una barca. Dalle verifiche è emersa un'altra evasione anche se per somme meno ingenti. Diverse segnalazioni invece sono state diramate per casi di competenza di altre regioni d'Italia. Per i furbetti del fisco, insomma, il rischio si impenna. Occhio dunque alla barca o all'auto sportiva, ma anche all'iscrizione al centro benessere. È sufficiente che queste voci di spesa non siano supportate da un'adeguata dichiarazione dei redditi per fare scattare la cartella esattoriale. I controlli via redditometro, secondo la convenzione tra il ministero dell' Economia e delle finanze e l'Agenzia delle Entrate che fissa ogni triennio gli obiettivi della lotta all'evasione fiscale, sono stati 20mila nel 2010 e saliranno a 35mila quest'anno. Obiettivo: stanare i "furbetti", eliminando la piaga dei "finti poveri".

Pubblicato il: 12/07/2011

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