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Dottorini. No all'uso indiscriminato di diserbanti nella munutenzione stradale

Secondo il capogruppo alla regione dell'iDv ci sono  troppi dubbi e pareri discordanti sulla innocuità per la salute umana e per l'ambiente

Il capogruppo regionale dell'Idv, Oliviero Dottorini, interviene sul problema dell'uso dei diserbanti chimici nella manutenzione stradale segnalato da numerosi cittadini che ne denunciano "un uso indiscriminato". Secondo Dottorini ci sono  troppi dubbi e pareri discordanti sulla innocuità per la salute umana e per l'ambiente di prodotti come "il Glifosate"; per precauzione suggerisce quindi tornare agli sfalci meccanici perché a suo giudizio la tutela delle falde acquifere è più importante del risparmio economico.
"Usare diserbanti quando non si è sicuri al cento per cento di non arrecare danni alla salute dei cittadini e all'ambiente è un gesto sconsiderato. Sarebbe opportuno interrompere questa pratica o per lo meno fornire in maniera chiara e indiscutibile le necessarie rassicurazioni sulla innocuità dei prodotti usati. Tutelare le falde acquifere e la bellezza del paesaggio della nostra regione è più importante che risparmiare qualche euro per lo sfalcio meccanico". Con queste parole il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori, Oliviero Dottorini, commenta le numerose segnalazioni di cittadini che denunciano un
uso indiscriminato di diserbanti chimici per liberare le banchine stradali e le aiuole pubbliche dalle erbe infestanti.
 
Dottorini rileva come vi siano pareri discordanti sulla sicurezza dei diserbanti chimici: "Ad esempio su sostanze come il Glifosate - spiega -, prodotto dalla multinazionale Monsanto, mentre Anas sostiene l'innocuità per la salute umana, vi sono autorevoli pareri che mettono in guardia dalla possibilità che nella fase di degradazione si generino sostanze cancerogene.
È inoltre elevato - aggiunge - il rischio che tali sostanze raggiungano la popolazione in quanto il diserbante rilasciato ai bordi delle strade va a mescolarsi con le acque che defluiscono dall'asfalto verso le cunette e attraverso queste può arrivare alle falde acquifere. Si tratta di una pratica pericolosa che purtroppo è utilizzata in molte zone d'Italia, suscitando ovunque perplessità e proteste da parte dei cittadini più
responsabili".
 
"Il principio di precauzione - conclude il capogruppo Idv - vorrebbe che si evitassero pratiche sulle quali ci sono dubbi rispetto all'impatto sulla salute. Per questo ritengo che, in attesa di ulteriori rassicurazioni più convincenti di quelle finora fornite e dettate dalla stessa multinazionale che vende il prodotto, sarebbe meglio abbandonare immediatamente la chimica e tornare agli sfalci meccanici".

Pubblicato il: 08/07/2011

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