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Censimento agricoltura. Profonda trasformazione del settore

In Umbria le aziende agricole diminuiscono di quasi un terzo, soprattutto nella provincia di Terni

In Umbria le aziende agricole diminuiscono di quasi un terzo, soprattutto nella provincia di Terni, così come  la superficie agricola totale  e quella agricola utilizzata, allo stesso modo decresce drasticamente il numero degli allevamenti, mentre aumenta la superficie media delle imprese  e il numero di capi allevati per azienda. E' il quadro della situazione umbra tracciato dal sesto Censimento generale dell'agricoltura 2010, arrivato a dieci anni dal precedente e i cui dati regionali sono stati illustrati il 6 scorso,a Palazzo Donini,  nel corso di un incontro. Presenti Fernanda Cecchini, assessore regionale alle politiche agricole, Lucio Caporizzi, direttore regionale alla programmazione e competitività dell'Umbria,  Sabrina Angiona,  Istat - Umbria,  e Marta Scettri del Servizio statistica ufficio censimento Regione Umbria.

  "A differenza che in passato - ha detto Cecchini,  per la sesta edizione del Censimento generale dell'agricoltura  l'Istat si è avvalso della collaborazione delle Regioni secondo un diverso grado di partecipazione e la Regione Umbria ha optato per la modalità di maggiore impegno, assumendo direttamente l'organizzazione e la conduzione delle attività che hanno coinvolto  tre  direzioni regionali, le Comunità montane, con 22 sedi operative, e   220 rilevatori. Una scelta operativa - ha aggiunto l'assessore, che ha consentito di effettuare le rilevazioni nei tempi stabiliti e con una copertura territoriale molto elevata. Sono state  circa 900 le aziende agricole risultate irreperibili su un totale di oltre 45 mila  da censire e la percentuale di errore ai controlli di secondo livello è risultata bassa, pari al 7,2%. Il quadro che emerge dalla rilevazione - per Cecchini - sottolinea la profonda trasformazione del settore agricolo nell'ultimo decennio, anche se il confronto con i dati del 2000 va fatto con cautela per le differenze nelle definizioni dell'universo di riferimento. L'auspicio - ha concluso l'assessore -  è che tenendo conto di quanto emerso dal censimento  si avvii un percorso di costruzione di adeguate politiche nazionali. Sapendo che non tutto può essere demandato alla Pac e che il governo italiano deve concorrere alla definizione della politica agricola comune salvaguardando in primo luogo le peculiarità di ogni singola regione, con l'obiettivo di garantire, oltre alla tutela e qualità delle produzioni, un reddito certo a chi fa agricoltura".

  "L'Umbria - ha detto il  direttore Lucio Caporizzi - è stata l'unica Regione italiana ad avvalersi del personale delle Comunità montane per le attività di rilevazione, coordinamento e caricamento dei dati, attivando una forte sinergia con il sistema endoregionale".

Pubblicato il: 08/07/2011

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