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NUOVE PROSPETTIVE PER L'ORVIETO: OLTRE LA CRISI

Riduzione della resa, blocco degli impianti e richiesta della Docg per il Superiore al centro dell'assemblea del Consorzio Vini di Orvieto di giovedì prossimo. Al vaglio dell'ente importanti misure per rilanciare il mercato della Doc

ORVIETO - Si riunirà giovedì 30 giugno l'assemblea dei soci del Consorzio Vini di Orvieto. All'ordine del giorno argomenti particolarmente importanti per la situazione contingente dell'Orvieto e per l'individuazione delle strategie future.


La resa. Nonostante la riduzione della resa stabilita per il 2010 a 100 quintali di uva per ettaro, le più recenti analisi di mercato sulla produzione delle uve Orvieto Doc, aggiornate a fine maggio, fanno registrare un'eccedenza di prodotto, determinando uno squilibrio tra domanda e offerta. Tali dati, in ogni caso, torneranno ad essere monitorati a fine giugno, per verificarne l'andamento.

Analoghi riscontri relativamente all'imbottigliato, rilevano un quantitativo pari a circa 15mila ettolitri di vino imbottigliato in meno rispetto alla produzione delle ultime due annate.

Sulla base dei compiti non solo di promozione ma anche di tutela nei confronti del mercato che la nuova legge sui vini affida ai Consorzi, è quindi opinione condivisa dalla maggior parte maggior parte dei consiglieri, delle aziende produttrici e di alcuni importanti imbottigliatori del Consorzio Vini di Orvieto che sia necessario intervenire ulteriormente sulla resa per stabilire un maggiore equilibrio tra domanda e offerta.

Alla luce di tutto ciò, l'assemblea prenderà in considerazione l'opportunità di contenere ulteriormente la produzione di uva per ettaro relativamente alla vendemmia 2011.

La situazione delle giacenze, da un lato, e l'obiettivo di non inflazionare il mercato, dall'altro, stanno spingendo in questa direzione altre importanti zone vinicole. Tutte le Doc italiane di fronte al permanere di una così lunga crisi hanno ridotto la produzione di uva per ettaro. Basti pensare al Brunello di Montalcino che, già lo scorso anno, aveva ridotto la resa da 80 a 70 quintali e che quest'anno ha deciso di abbassare ulteriormente la produzione a 60 quintali per ettaro.


Blocco degli impianti e della conversione dei vigneti. Altre iniziative importanti che saranno prese in esame dall'assemblea, per evitare di andare incontro ad un eccesso di produzione, saranno il blocco degli impianti di nuovi vigneti e il blocco della conversione dei vigneti da uve nere a uve bianche.

Queste misure, se approvate, e ovviamente unite a mirate iniziative di marketing che possano aumentare le vendite, specie quelle destinate all'export, rappresenteranno un contributo determinante a risolvere i problemi della nostra produzione. Tali decisioni che possono apparire inizialmente difficili, penalizzanti per i produttori, in realtà sono invece necessarie per poter restituire agli stessi in futuro un reddito soddisfacente e remunerativo.

Riconoscimento della Docg per il Superiore. L'assemblea, infine, sarà chiamata ad esprimersi in via definitiva anche sulla richiesta di riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita per il Superiore, iniziativa già intrapresa da due vini che competono con l'Orvieto nello stesso segmento di mercato: il Verdicchio e il Frascati. Obiettivo: riqualificare la parte migliore della produzione, così da poterla riposizionare in una fascia di mercato più interessante, consona alla fama e alla qualità dell'Orvieto (ristorazione, enoteche).

Pubblicato il: 29/06/2011

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