'Arte e Fede 2011'. Un'edizione da incorniciare

"Corpo Celeste" di Alice Rohrwacher, "Da Barabba a Gesù. Convertito da uno sguardo" di Pietro Sarubbi, "Uomini di Dio" di Xavier Beauvois, "Sulla via di Emmaus. La passione. La morte. La risurrezione" di Jobel Teatro e la mostra del XXV Congresso Eucaristico Nazionale "Oggi devo fermarmi a casa tua. L'Eucarestia, la Grazia di un incontro imprevedibile", curata da Eugenio Dal Pane, Filippo Belli e Sandro Chierici.

Questi i protagonisti, questi gli eventi che hanno reso unica la sesta edizione del "Festival Internazionale di Arte e Fede" e che, soprattutto, hanno approfondito con gusto e originalità la tematica centrale della rassegna, dedicata quest'anno  a "Fame e sete d'Infinito".

Un tema che, in questo delicato momento della vita religiosa, politica e socio-culturale della città, ma, generalmente, nella fragile condizione della società odierna, frenetica e apparentemente "sazia", spiritualmente anoressica o bulimica, ha voluto parlare di una fame più profonda dell'uomo, risvegliando un bisogno di infinito e dando la possibilità a tutti, credenti e non, di nutrire la propria spiritualità e dissetarsi attraverso l'arte e la cultura: il cinema, la lettura, l'iconografia e il teatro.

Più che lusinghiero, quindi, è il bilancio di questa sesta edizione che, domenica, in occasione della festività del Corpus Domini, ha chiuso il sipario dando l'appuntamento al prossimo anno. Sono state oltre un migliaio le persone che, nel corso del Festival, hanno seguito "appassionatamente" gli incontri in cartellone.

"Come direttore del Festival, a conclusione di questa VI edizione, sono molto contento per la crescente partecipazione, non tanto in termini numerici, quanto piuttosto in termini di attesa e coinvolgimento. Finalmente nella nostra città, ma anche nel comprensorio e su scala nazionale, il Festival d'Arte e Fede di Orvieto comincia ad essere conosciuto, atteso, cercato e apprezzato da un pubblico sempre più trasversale.

Considerando che il Festival è solo al suo sesto anno di età - mi piace scherzare - è come un bambino che frequenta appena la prima elementare: stiamo imparando a leggere e a scrivere! Ma questo grande desiderio di imparare da Arte e Fede a riflettere sull'uomo e su Dio è contagioso, unisce ed elimina le distanze!"

Ha commentato così, a conclusione della manifestazione, il suo direttore artistico Alessandro Lardani a cui si deve, insieme a John Skillen, l'invenzione del Festival.

Lardani si è poi soffermato per un attimo sulla mancanza, per il primo anno, di un punto di riferimento importante come P. Giovanni Scanavino, che avrebbe dovuto aprire la VI edizione del Festival insieme a P. Enzo Bianchi (Priore di Bose), evento già inserito da mesi nel cartellone del Festival.

"Un sincero ringraziamento -  continua Lardani - va a tutti coloro che sostengono il Festival d'Arte e Fede: al Comune di Orvieto, alla Diocesi di Orvieto-Todi, al Gordon College, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, all'Opera del Duomo di Orvieto, alla Provincia di Terni e alla Regione dell'Umbria, oltre a tutti gli sponsor e le associazioni che hanno reso possibile questa VI Edizione del Festival, con un ringraziamento particolare al Centro culturale Acil di Orvieto.

E' doveroso però constatare che, non solo il sottoscritto, ma ogni occhio attento della città, abbia notato la sovrapposizione di eventi e, soprattutto, la dispersione di forze, energie e risorse per iniziative culturali parallele (volutamente o ingenuamente) che, se fossero state debitamente coordinate e unificate in un unico Programma, avrebbero ancor più valorizzato il lavoro di ognuno, registrato una maggiore presenza di pubblico e dato risalto nazionale alla Città di Orvieto in festa.

L'appuntamento è per il prossimo anno con la settima edizione del Festival che si terrà ad Orvieto, dal 27 Maggio al 10 Giugno 2012.