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Il coraggio del cambiamento

Dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche della Cattedrale, don Marco Nunzi arriva una proposta di coraggioso cambiamento per il Corpus Domini. Una proposta che si offre come una cura allo scollamento tra i due cortei che si è verificato negli ultimi anni e che ha visto il suo apice nell'uscita di domenica scorsa, quando a tratti il corteo religioso e quello storico si sono distanziati anche di quaranta minuti

foto di copertina

ORVIETO - Il Corteo storico e quello religioso sono distinti, ma non devono essere separati. Dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche della Cattedrale, don Marco Nunzi (nella foto dietro il cardinale Ravasi) arriva una proposta di coraggioso cambiamento per il Corpus Domini.

Una proposta che si offre come una cura allo scollamento tra i due cortei che si è verificato negli ultimi anni e che ha visto il suo apice nell'uscita di domenica scorsa, quando a tratti il corteo religioso e quello storico si sono distanziati anche di quaranta minuti. Ma anche una proposta volta a restituire centralità alla Cattedrale in vista dei festeggiamenti del 2013 - 2014. In pratica, l'uscita ufficiale per tutti - corteo religioso e storico - dovrebbe diventare il Duomo.

 "Invece di iniziare alle 9 si inizia alle 10 - propone monsignor Nunzi - e tutti in piazza Duomo, con tribune per le autorità a godere il Corteo che sfila e entra in Cattedrale. Quindi la messa, insieme al corteo. E subito, a seguire, la processione". Il maestro delle Celebrazioni Liturgiche della Cattedrale suggerisce anche una rivisitazione del percorso. Il tutto per assicurare condizioni migliori a chi sfila e al contempo una migliore fruibilità del corteo stesso. E non è escluso, inoltre, che qualche migliorìa e qualche coraggioso cambiamento faccia bene anche all'attaccamento degli orvietani all'evento, un attaccamento che sembra essere diventato più di facciata che altro. Se è vero, come è vero, che una cinquantina di costumi quest'anno sono rimasti negli armadi della ex caserma Piave. Ma non sono usciti neanche tutti gli arazzi storici con la raffigurazione del miracolo perché non c'era chi potesse portarli. E pensare che un tempo era un privilegio prendere parte alla processione. Tutto ciò, insieme alla "performance" modesta di domenica scorso assegna una triste medaglia al corteo dell'edizione 2011. Non mancano le proposte e gli stimoli per ritrovare il senso di comunione di questa festa tanto cara agli orvietani. Don Marco Nunzi, in testa. Poi c'è anche chi, in termini più strettamente logistici si chiede che fine abbiano fatti i walkie talkie che servivano a mantenere in contatto i vari reparti del corteo storico. O perché, ad esempio, non vengano più impartite le distanze necessarie per dare il giusto ritmo ai vari reparti?

Pubblicato il: 28/06/2011

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