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Gialletti furibondo. 'Gestione padronale della cosa pubblica'

Conferenza stampa delle opposizioni in forma congiunta - Pd, Prc e Socialisti - alla presenza dei rispettivi capigruppo: Giuseppe Germani, Cecilia Stopponi ed Evasio Gialletti, appunto. Da parte di tutti un secco altolà ai vari "contatti-dossier". Denunciata la illegittimità di molti atti, a cominciare dall'ultima deliberazione sugli SWAP

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ORVIETO - Evasio Gialletti minaccia il ricorso al Tar contro la delibera sugli Swap: "Illegittima perché mancante del parere del ragioniere capo" afferma il socialista, ex presidente del consiglio comunale che invoca addirittura l'intervento di qualche parlamentare (e guarda al Pd) presso il ministro Maroni per riportare alla legalità questa amministrazione comunale.

Sì, perché gli atti illegittimi sarebbero ormai parecchi, per Gialletti, a partire dalla delibera di dicembre con cui si inserivano in bilancio 2,8 milioni di euro dando per scontata la vendita dei parcheggi senza un contratto firmato, ma sulla scorta di un fax di impegno all'acquisto, impegno poi disatteso. Per arrivare fino alle deleghe - sempre "illegittime" - affidate ai consiglieri comunali e al mancato rispetto dei termini per il deposito dei documenti del preventivo. Quando a questo, Gialletti ne ha anche per il prefetto, accusato di non esercitare la corretta "imparzialità" che il ruolo richiede.

Insomma un Gialletti scatenato che parla addirittura di una gestione "padronale" della cosa pubblica. Sono alcuni dei passaggi chiave della conferenza stampa di ieri mattina tenuta dalle opposizioni in forma congiunta - Pd, Prc e Socialisti - alla presenza dei rispettivi capigruppo: Giuseppe Germani, Cecilia Stopponi ed Evasio Gialletti, appunto. Da parte di tutti un secco altolà ai vari "contatti-dossier-interlucutori" tirati fuori ciclicamente dal sindaco: "Dopo due anni servono i fatti" ha detto Germani. Tanto più, è stato sottolineato, in un momento di grave crisi economica in cui il Comune dovrebbe progettare concretamente per usufruire dei 40milioni di euro che Regione e Provincia hanno messo sul piatto per l'Orvietano. Invece la città "non è governata ma comandata" ha detto Stopponi riferendosi anche all'assenza di progetti e indicando l'esigenza di uscire da questa mancanza di prospettive se non si vuole che "la crisi nazionale e locale diventi una crisi tutta orvietana". Il centrosinistra chiederà un consiglio comunale aperto sulla crisi e situazione economica del territorio.

Sempre Gialletti ha mandato a dire al sindaco di mettere giù le mani dal terzo calanco, perché la decisione di non autorizzarlo è della Regione e non del Comune. "L'amministrazione pensi semmai ai rapporti con Sao - Acea per migliorare i servizi che sono tutti in ginocchio" ha redarguito Gialletti. Quanto al ricorso al Tar, per la delibera sugli Swap esso diverrà effettivo se Pd e Prc raccoglieranno la proposta dei socialisti. A questo proposito, il centrosinistra è tornato anche sull'abbandono dell'aula al momento del voto. "Non siamo scappati - è stato detto - è stata la logica reazione ad una accelerazione dei tempi sulla discussione dei punti all'ordine del giorno che si è voluta dare dopo che i documenti, contro ogni regola, erano stati consegnati nel corso del consiglio comunale stesso, alle 15,30". Del tutto singolare, infine, ma sintomatico della confusione - come ha voluto far osservare Gialletti - il fatto che il parere degli avvocati sulla delibera in questione sia stato indirizzato al consigliere delegato al Bilancio, Piergiorgio Pizzo e non all'assessore competente.

Pubblicato il: 24/06/2011

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