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Aeroporto di Orvieto - Un rudere sull'Alfina


Mostra  espositiva Dal 25 giugno al 2 luglio 2011 al Centro Studi "Città di Orvieto". Un allestimento dove chi entra interagisce in uno luogo ricreato ad hoc per ricordare, informare e non dimenticare l'aeroporto di Orvieto-Castel Viscardo

Pier Luigi Nervi, uno dei più noti ingegneri italiani, progettò e costruì in un area compresa tra i comuni di Orvieto, Castel Viscardo e Castel Giorgio quattro aviorimesse con le più avanzate tecniche costruttive del tempo.  Proprio in occasione del 120° anniversario della nascita dell'Ing. Pier Luigi Nervi avvenuta il 21 giugno 1891 a Sondrio (scomparve a Roma il 9 gennaio 1979), questo territorio gli dedica una esposizione. E' la mostra intitolata "Aeroporto di Orvieto - Un rudere sull'Alfina" che si terrà dal 25 giugno al 2 luglio 2011 presso la sede del Centro Studi "Città di Orvieto" in Piazza Duomo n. 20. Promossa dal Comitato per l'ex Aeroporto di Orvieto e patrocinata dal Comune / Assessorati alla Cultura e Alta Formazione, dal Centro Studi Città di Orvieto e dall'Agenzia Regionale di Promozione Turistica dell'Umbria. 

L'importanza tecnologica delle costruzioni degli hangar presenti sull'Altopiano dell'Alfina nella carriera dell'Ing. Pier Luigi Nervi sono riassunte nella lunga ricerca condotta dall'Ing. Pamela Pacetti conclusasi con la sua tesi si laurea successivamente pubblicata dalla "La Caravella Editrice":

"Il primo ventennio del '900 - scrive Pacetti - vide il progressivo diffondersi del cemento armato nell'edilizia; 1934 Danusso scrisse sulle pagine di un'importante rivista di architettura 'Quadrante': '.il calcestruzzo armato ha le sue inderogabili caratteristiche, e più dovrà avvenire, se si pensa che due di quelle caratteristiche sono particolarmente atte per affermarlo vigorosamente in campi più vasti, basate la prima sul binomia leggerezza-plasticità, la seconda sulla mutabilità del rapporto ferro-calcestruzzo".  

In quella data Pier Luigi Nervi aveva già evidenziato le caratteristiche del calcestruzzo nello Stadio Berta di Firenze che fece la sua comparsa nelle copertine delle riviste di architettura come 'Casabella' e 'Quadrante'.

Convinto che il cemento armato 'fosse il più bel sistema costruttivo che l'uomo avesse saputo trivare' adottò nel 1935,per la realizzazione delle aviorimesse ad orvieto per la Regia Aeronautica, una struttura geodetica dimensionata mediante elaborate prove di carico.

Con l'esperienza delle aviorimesse del 1935 si rese conto che per sfruttare le potenzialità del cemento armato bisognava ridurre l'elevato onere delle casseforme.

Nel 1939 adottò per una serie di aviorimesse gemelle, due ad Orvieto, due ad Orbetello e due a Torre del Lago Puccini, uno schema identico alle strutture del 1935 ma realizzato mediante la tecnica della 'prefabbricazione in situ' dove ogni singolo elemento è chiamato a collaborare per realizzare una struttura armonica.

Le sperimentazioni sul cemento armato nate sull'Altopiano dell'Alfina spinsero Pier Luigi Nervi ad una continua ricerca verso la soluzione ottimale per questo materiale che lo portò a brevettare il 'ferrocemento'.

Le aviorimesse di Orvieto sono il punto di partenza della sperimentazione di Pier Luigi Nervi, senza di esse forse non ci sarebbe il Palazzetto dello Sport di Roma o la Sala Nervi al Vaticano o forse non potremmo ammirare il Viadotto di orso Francia a Roma o il Palazzo delle Esposizioni di Torino".

 

L'esposizione "Aeroporto di Orvieto - Un Rudere sull'Alfina" prevede l'ingresso in uno spazio-cantiere e, mano mano che si avanza nel percorso, porta il visitatore a recuperare informazioni e sensazioni di quello che è stato l'aeroporto militare strategicamente collocato sull'Alfina. Una struttura importante per l'aviazione militare dell'epoca, per la difesa e per lo sviluppo del territorio circostante; un esempio di ingegneria architettonica ineguagliabile per le soluzioni adottate; un paesaggio di straordinaria bellezza, luminosità e natura; un altopiano che da un atterraggio di fortuna ha poi dato il via alla costruzione dell'aeroporto militare, a pochi chilometri dalla Scuola Specialisti della Regia Aeronautica con sede nella città di Orvieto.

L'impatto emozionale percepibile fin dall'entrata dell'evento-mostra, vuole focalizzare l'attenzione dei visitatori sull'ottimo lavoro di ingegneria svolto dal celeberrimo Pier Luigi Nervi nelle aviorimesse ivi realizzate, sulle strategie militari e sull'impatto sociale che in quest'area ha avuto lo sviluppo dell'aeroporto prima della demolizione (1944).

Il valido supporto di ingegneri, architetti, storici e studiosi, ha realizzato un sistema espositivo a tutto tondo dove è facile stupirsi: un progetto video ad alto impatto compendia le pannellature esplicative.

Chi entra si trova ad interagire in uno luogo ricreato ad hoc per ricordare, informare e non dimenticare l'aeroporto di Orvieto-Castel Viscardo.

L'idea della esposizione scaturisce dal lavoro del gruppo di amatori provenienti da diverse esperienze associative che si è formato lo scorso settembre e che ha preso il nome di Comitato per l'ex Aeroporto di Orvieto. Il gruppo è composto da: Ing. Pamela Pacetti che si è occupata più di recente dell'aeroporto in una sua pubblicazione Le aviorimesse di Pier Luigi Nervi ad Orvieto (La Caravella Editrice 2008); Diego Frascati promotore del Comitato e vice-presidente dell'Organizzazione di Volontaria Culturale "L'altro Castello", in più occasioni si è dimostrato entusiasta di poter rendere fruibile il sito e formulare un percorso espositivo-didattico itinerante; il Prof. Claudio Bizzarri Direttore del PAAO - Parco Archeologico Ambientale dell'Orvietano è molto interessato all'idea di poter inserire questo sito all'interno dell'anello archeologico del territorio; la progettista Architetto Tiziana Barcaroli da anni impegnata nello sviluppo di spazi interattivi per la comunicazione  SMAU; Federico Fabiani collabora con l'Associazione Altopiano nel recupero e la valorizzazione del Territorio, autore di pubblicazioni in ambito locale è  il communicative trainer del gruppo. Inoltre, la collaborazione con il Ten.Col. Alessandro Di Nicola, Aeronautica Militare, ed il Direttore del Centro Studi  "Città di Orvieto" Dott. Stefano Talamoni, ne supporta tecnicamente l'esistenza.

Inizialmente hanno condiviso l'interesse per l'area dell'ex-Aeroporto Orvieto-Castel Viscardo con il titolo "Un rudere sull'Alfina" ma ben presto hanno dato focalizzato la mission del Comitato che nasce per valorizzare quanto rimane e recuperare l'importanza che ha avuto per l'intero territorio orvietano, un Aeroporto militare esistito tra il 1938 ed il 1945; ma anche, salvaguardare la memoria, la documentazione ed i reperti di un bene di indubbio interesse storico, artistico ed ingegneristico.

In cantiere il Comitato per l'ex Aeroporto di Orvieto ha altre iniziative di vario genere. Per l'anno 2011 oltre all'Esposizione "Aeroporto di Orvieto - Un rudere sull'Alfina" in agenda dal 25 giugno al 2 luglio presso la sede del Centro Studi in Piazza Duomo ad Orvieto ci sono anche: Escursioni periodiche presso il sito dell'Ex Aeroporto di Orvieto, guidate da esperti ed appassionati del Comitato promotore e l'organizzazione di una giornata di studio a livello nazionale, su Nervi e l'architettura aeroportuale italiana, con particolare attenzione all'aerostazione militare di Orvieto.

Il Comitato sta anche lavorando alla creazione di un sito internet (in costruzione):  http://www.aeroportodiorvieto.it Indirizzo E-mail del comitato: aeroportodiorvieto@gmail.com

 

I contenuti e le finalità dell'esposizione sono stati presentati il 21 giugno 2011, in ricordo di Pier Luigi Nervi uno dei più importanti architetti e ingegneri italiani conosciuto per le sue innovazioni tecniche e all'avanguardia, nell'annunciata Conferenza Stampa svoltasi presso la Sede Comunale alla presenza di: Antonio Concina Sindaco di Orvieto, Marco Marino Assessore alla Cultura, Roberta Tardani Assessore ai rapporti con l'Università e il Centro Studi Città di Orvieto,  Diego Frascati Promotore del Comitato, Federico Fabiani Coordinatore eventi ed iniziative del Comitato, Stefano Talamoni Direttore del CSCO, Claudio Bizzarri Direttore scientifico del PAAO/Parco Archeologico e Ambientale dell'Orvietano, Tiziana Barcaroli curatrice dell'allestimento, Maria Luigia Borri Assessore alla Cultura Comune di Castelviscardo.

"Pur conoscendo tutti il rudere dell'aeroporto militare dell'Alfina in realtà non ne conosciamo molto e questa esposizione è una occasione importante per conoscere l'opera  di Pier Luigi Nervi"  ha detto il Sindaco Antonio Concina nel presentare l'esposizione. "Proprio oggi - ha aggiunto - sarebbe stato il 120° compleanno. Io non lo ho conosciuto ma ho conosciuto tutta la sua famiglia su cui si riverberata molto la figura di questo geniale progettista. Sono molto contento che il Centro Studi Città di Orvieto sia all'interno di questa iniziativa che si configura come un progetto semplice, bello e territorialmente valido". 

"Conosco le opere di Pier Luigi Nervi dagli anni degli studi - ha affermato l'Assessore alla Cultura Marco Marino - sorprendono le soluzioni ardite da lui applicate alle opere di ingegneria e architettura. A me preme valorizzare il territorio e tutto ciò che lo esalta. Dietro a quel rudere c'è una grande storia e noi dobbiamo guardare al nostro passato per proiettarci verso il futuro. Il nostro territorio racchiude molto opere sconosciute che devono diventare patrimonio per tanti giovani. Le iniziative volta alla valorizzazione di questo patrimonio quindi sono bene accette dall'Amministrazione Comunale e come assessorato sarò sempre vicino ad esse".

"Non nascondo che mi sono appassionata a questa iniziativa dai racconti entusiasti che mi sono stati fatti dagli operatori del Centro Studi Città di Orvieto - ha detto l'Assessore ai rapporti con l'Università e il C.S.C.O. Roberta Tardani - l'amministrazione è molto vicina al Centro Studi perché esso è un veicolo importante di diffusione della conoscenza della storia anche locale e delle figure di spicco che ne sono state protagoniste".

"Mi preme focalizzare il processo che ha portato alla realizzazione dell'esposizione - ha detto Federico Fabiani tecnico della valorizzazione culturale del territorio - finalizzata alla sensibilizzazione su questa opera di Pier Luigi Nervi. Proprio la sensibilizzazione è il primo risultato che ci attendiamo da questo cantiere. Un'operazione che ci permette di riconsegnare più storie: quella sull'aviazione, quella sull'ingegneria e l'architettura italiana fra le due guerre e quella antropologica. L'operazione 'In Cantiere' riporta al termine in-cantare e racchiude un percorso. Criticità, entusiasmo, sistema sono le parole chiave che riassumono l'impresa. Criticità per le pendenze del terreno, per gli scarsi mezzi a disposizione, per il rischio della perdita di memoria o oblio, e per la paura delle bombe che si avverte ancora nei racconti delle persone più anziane, ma anche il superamento di queste criticità attraverso la messa a disposizione da parte delle aziende di materia e materiali creando una vera e propria amalgama intorno al progetto. E poi l'entusiasmo che viene dallo spirito di equipe dove ci siamo ritrovati in tanti, cultori e amatori. Molti anche gli appassionati che, commossi e orgogliosi, hanno donato foto e video. Fra la gente anche le nuove generazioni che hanno accolto le innovazioni coraggiose proposte da Pier Luigi Nervi. Infine, il sistema e cioè le strutture del Nervi ricordano degli organismi viventi, ma anche la sinergia fra enti e soggetti differenti".

"L'idea del cantiere e il suo allestimento ha affermato l'Arch. Tiziana Barcaroli - è un momento magico perché all'interno di ogni allestimento si può sperimentare. Nervi questa sperimentazione l'ha fatta sul piano strutturale. L'idea è quella di creare una emozione per chi verrà a visitare la mostra, perché la conoscenza passa attraverso le emozioni. Spesso gli storici confondono Orvieto con Orbetello, in realtà Nervi ha sperimentato per la prima volta ad Orvieto ma poi ha esportato altrove certe soluzioni. Per questo il progetto espositivo si esternerà anche ad Orbetello e ad altre realtà".

"Il progetto riguarda un'area vasta non solo Orvieto, un territorio che per sua storia e natura è molto esteso - ha spiegato Claudio Bizzarri Direttore del PAAO - la presenza dell'aeroporto in quella zona è stata fortemente determinata da una caratterizzazione di carattere geografico e topografico. Ovvero l'opera ha una sua origine nel territorio. Del progetto espositivo mi fa piacere affermare che tutto quello che è stato fatto non sarebbe stato possibile se non fossero state messe in gioco professionalità ampie che sono una grande risorsa".

"Il Centro Studi Città di Orvieto - ha detto il Direttore Stefano Talamoni - è il luogo che accoglie questa esposizione che costituisce la prima tappa di un percorso. Non solo la ospita ma è anche partecipe di un lavoro corale che vede in gioco molte competenze professionali, associazioni, il PAAO proprio a sottolineare la dimensione di area vasta di questo progetto. In questo modo si ritiene di assolvere ad una delle prerogative del CSCO, che è quella di concorrere con le proprie competenze e specificità alla valorizzazione delle potenzialità e significati del nostro territorio. Questo cantiere evoca il work in progress con successivi momenti. Infatti, da questo lavoro si potranno innestare in un prossimo futuro anche delle occasioni di formazione. Dunque una azione di valorizzazione e sviluppo integrato della realtà locale".

"L'Amministrazione comunale di Castel Viscardo è orgogliosa di questa esposizione - ha dichiarato l'Assessore alla Cultura Maria Luigia Borri - anzi auspichiamo che si possa andare oltre l'esposizione in cantiere promovendo anche la realizzazione di una ricerca sociologica su quello che fu il ruolo dell'aeroporto militare nel tessuto sociale della zona visto che da bambini ne abbiamo sempre sentito parlare. La nostra amministrazione inoltre, ha segnalato la presenza del rudere dell'ex Aeroporto all'interno del costituendo Eco Museo dell'alto Orvietano, con la prospettiva di attivare dei percorsi guidati. In questo senso abbiamo riscontrato molto interesse anche da parte dei curatori del museo. Il nostro comune collabora a pieno e con piacere all'iniziativa della valorizzazione di questo sito anche attraverso la propria biblioteca che da tempo sta facendo una ricerca dei documenti fotografici e non solo attraverso gli anni. Oggi possiamo contare su un bell'archivio, inoltre vorremmo procedere alla ristampa il volume di Alessandro Di Nicola. Dopo Orvieto, la mostra sarà riproposta a Castelviscardo probabilmente agli inizi di agosto".

Nel riassumere i tanti collaboratori e sostenitori del gruppo, Diego Frascati promotore del Comitato per l'ex Aeroporto di Orvieto, ha ringraziato in particolare il Comune e la Biblioteca di Castel Viscardo che nel tempo hanno raccolto materiale documentale e fotografico, l'Associazione A.D.A., l'Istituto Comprensivo "M. Cappelletti", il Comune di Orvieto / Ufficio Cultura e Ufficio del PRG, l'Archivio di Stato di Orvieto e la società Speleotecnica per le ispezioni ipogee.

Ed inoltre, per il materiale fotografico, documentale multimediale: Franco Brancaleoni, Paolo Romani, Simonetta Sterpa, Annunziata Tiracorrendo, Silvia Santi, Ivo Frascati, Maurizio Mazzoli. Infine le  Aziende: Gold, Fornace Luigi Bernasconi, Basalti Orvieto, RA Costruzioni, Williams, Andrea Ricci, Stefano Materazzini, Sterpa Edilizia Arredamento, Dr. Soft & Mr. Hard.

 

 

 

Pubblicato il: 22/06/2011

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