Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Un pirata convertito dallo sguardo di Gesù


Ha emozionato l'attore Pietro Sarubbi che nel film "The Passion" ha vestito i panni di Barabba. Giovedì 23 giugno alla sala Eufonica della nuova biblioteca L.Fumi alle 16 (solo su prenotazione) proiezione del film "Uomini di Dio". Presenterà Sergio Perugini (Dott. di ricerca in Cinema, Università di Roma Tre e LUISS)

Ha emozionato, ha rapito profondamente l'attenzione di chi, ieri sera, ha partecipato al terzo evento del "Festival di Arte e Fede #6", l'attore Pietro Sarubbi che nel film "The Passion" ha vestito i panni di Barabba riscoprendosi poi un altro uomo. Un uomo migliore, non più un "pirata" come lui stesso si è definito. La sua profonda esperienza di conversione lo ha portato a scrivere il libro "Da Barabba a Gesù. Convertito da uno sguardo" di cui ieri ha dato testimonianza.

"La missione di Cristo era portare in sé tutta la nostra sofferenza, tutto il dramma umano. Egli porta in sé la nostra sofferenza, la nostra povertà e la trasforma secondo la volontà di Dio. E così apre le porte del cielo, apre il cielo". Il messaggio di Benedetto XVI sintetizza la vicenda umana che ha profondamente segnato la vita di Pietro Sarubbi.

Attore milanese che ha vestito i panni  di Barabba, nel film "La Passione" di Mel Gibson. Un'esperienza che lui stesso ha definito "surreale" tanto da spingerlo, all'età di 42 anni, a convertirsi riportando la sua testimonianza nelle pagine del libro pubblicato da Itacalibri "Da Barabba a Gesù. Convertito da uno sguardo".

Ieri sera, nell'ambito del Festival di Arte e Fede, in programma ad Orvieto fino al 26 giugno, l'attore ha rapito il pubblico riempiendo la sala di Palazzo dei Sette a parlare della sua esperienza.

Lui stesso si è definito bonariamente un "pirata", un "balordo" un "ragazzo che ha fatto sempre disperare i genitori" e il fatto di aver ricevuto il dono della conversione lo ha reso per circa un anno "irrequieto" con se stesso perché non riusciva a spiegare il motivo per cui Gesù aveva scelto lui. "E' molto più difficile lo sguardo da convertito - ha detto Sarubbi - perché si diventa molto più severi con se stessi".

Ambizioso e sicuro di sé quando gli arrivò la telefonata di Mel Gibson si propose subito per il ruolo di San Pietro. "No, tu sei Barabba - gli replicò Gibson -. Vedi, tu sei un uomo abbrutito dal carcere, dalle torture ma dentro hai il cuore d'oro. Solo Cristo, però, se n'è accorto". Al disappunto dell'attore perché quella di Barabba era una parte con pochissime battute, Gibson ha insistito: "tu devi parlare solo con gli occhi, devi esprimere questa tua umanità con gli occhi, solo con gli occhi". E alla fine lo convince.

Nel film Sarubbi vestiva infatti i panni di un Barabba allucinato e un po' ebete ma la sua storia ha dell'incredibile: recitare anche solo una manciata di minti in un film che raccontava la storia di Gesù di Nazareth gli ha cambiato letteralmente l'esistenza. "Venivo da un mondo prettamente materiale, soldi, successo, ricchezza. Avevo tutto senza però avere più alcun desiderio da esprimere. Ero ricco, ma ero povero. Una povertà soprattutto dentro, nella mia anima".  Poi Sarubbi incrocia lo sguardo di Gesù e ne rimane rapito.

"Nella vita un minuto ha il valore di un istante - ha continuato a raccontare l'attore- ma nel cinema vale molto di più. E non riuscivo a distogliere gli occhi da quello sguardo, sentii un formicolio lungo la spalla. Una sensazione stranissima che poi, dopo un anno di silenzio e di dolore perché non riuscivo a capire cosa stava succedendo dentro di me, trovai la mia pace, il mio equilibrio".

All'età di 42 anni l'attore milanese ha incontrato il Signore. E non attraverso una sconvolgente esperienza mistica ma semplicemente svolgendo il proprio mestiere. "Recitando il personaggio di Barabba ho avuto la fortuna di incrociare lo sguardo di Gesù. Quello sguardo - ha detto - mi ha sorpreso, incuriosito, spaventato, portandomi ad una totale conversione", ha raccontato Sarubbi. Per l'attore inizia così una nuova vita che lo porterà, nel giro di un paio d'anni, ad abbracciare in modo convinto la fede cattolica e i sacramenti dell'iniziazione cristiana. Dopo aver ricevuto la cresima, Sarubbi ha sposato in chiesa la donna con cui da anni conviveva. Ha fatto, infine, battezzare i suoi tre. Da qualche anno Sarubbi insegna recitazione.

A coronamento del suo cammino spirituale ha pubblicato due libri autobiografici: Da Barabba a Gesù. Convertito da uno sguardo (Itaca, 2006) e il recentissimo La Passione di Barabba (Paoline, 2011).

Altri imperdibili appuntamenti di Arte e Fede prevedono:

-          giovedì 23 giugno alla sala Eufonica della nuova biblioteca L.Fumi alle 16 (solo su prenotazione) proiezione del film "Uomini di Dio". Presenterà Sergio Perugini (Dott. di ricerca in Cinema, Università di Roma Tre e LUISS)

Il film di Xavier Beauvois si è rivelato un autentico fenomeno della stagione cinematografica, riscuotendo grandi consensi presso critica e pubblico. Vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2010.

Un monastero sperduto sull'altopiano di Tibhirine, in Algeria. Sette trappisti francesi conducono da tempo un'esistenza in completa armonia con la collettività musulmana che vive nel villaggio adiacente. Partendo dal reale fatto di cronaca del rapimento e la conseguente uccisione di sette monaci trappisti avvenuta nel 1996 a Tibhirine, Xavier Beauvois si concentra sul triennio precedente la tragedia. Inquadrando l'umanità, le abitudini e - soprattutto - la completa integrazione di questi frati con il contesto circostante, dimostra in questo modo che la pacifica coesistenza di diverse fedi è non solo possibile, ma socialmente auspicabile.

-          sabato 25 giugno "Sulla via di Emmaus. La passione. La morte. La risurrezione" a cura di Jobel Teatro  Spettacolo al Teatro Mancinelli alle ore 21 (ingresso libero)

Pochi giorni dopo la morte di Gesù. E' l'ora del tramonto. Sulla polverosa strada che conduce da Gerusalemme al vicino villaggio di Emmaus, due discepoli del Cristo, Cleopa e Barnaba, camminano. Nei loro discorsi amari e senza speranza riecheggia l'inaspettata e atroce fine del loro Maestro. Ricordano e discutono di ciò che è accaduto, senza trovarvi alcuna capacità di spiegazione. Così, sfiduciati e soli, i due procedono nel viaggio. Ma uno straniero avvolto di mistero li attende lungo la strada. Ed ecco, qualcosa cambia nel loro cuore: una parola, un pane, un gesto. Un fuoco si accende nelle loro anime e d'improvviso i loro occhi si aprono. L'appassionante storia dei "discepoli di Emmaus", narrata dall'evangelista Luca (Lc 24, 13 - 35), prende vita in un dinamico racconto di immagini, contrasti, chiaroscuri, ricordi passati e storie presenti. In una continua alternanza di flashback e meditazioni, si ripercorre il calvario del Cristo dall'ultima cena alla gloria della risurrezione.

 

Il Festival Internazionale d'Arte e Fede è organizzato e promosso dall'Ass.Culturale Iubilarte di Orvieto in stretta collaborazione con il Comune di Orvieto, con la Diocesi di Orvieto-Todi,  con l'Università di Gordon College (Usa), con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto, dell'Opera del Duomo, con il patrocinio della Provincia di Terni e della Regione dell'Umbria.

 

Pubblicato il: 21/06/2011

Torna alle notizie...