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La Regione è fortemente impegnata nell'Orvietano

Il consigliere regionale del territorio, Fausto Galanello, ricorda gli impegni dell'ultimo anno e presenta i progetti per il futuro

di Fausto Galanello

AMBIENTE E INFRASTRUTTURE: ancora una bella iniziativa del centrosinistra orvietano su temi fondamentali per la qualità della vita e lo sviluppo dei nostri territori. Ancora tanta gente attenta e partecipe a questo dibattito con l'Assessore Regionale Silvano Rometti, dopo gli appuntamenti delle settimane e dei mesi scorsi con altri amministratori regionali nell'ambito della conferenza programmatica del PD e di altre iniziative del centrosinistra. Dopo l'Assessore Rossi sullo sviluppo economico e dell'Ass. Bracco sulla cultura, due presenze della Presidente Marini sulla sanità, con il centrosinistra, ed a conclusione della conferenza programmatica del PD, l'ultimo appuntamento del 16 giugno scorso, sullo stato dei progetti e dei finanziamenti regionali in tema di ambiente ed infrastrutture, con l'Ass. Rometti. Insomma, 5 incontri in 5 mesi con la presenza di amministratori regionali per confrontarsi con il territorio. La presenza dell'Ass.Rometti si poneva l'obiettivo, senz'altro raggiunto,  di  rappresentare l'impegno significativo della Regione anche nelle tematiche riconducibili al proprio assessorato su progetti per l'area orvietana che, in un anno di amministrazione, hanno visto impegni finanziari regionali per un importo di circa 30 milioni di euro, oltre a fare chiarezza sulla vicenda della discarica "Le Crete" e sulle politiche regionali in tema di rifiuti.

Proprio su questo argomento, tanto nella mia relazione che nelle conclusioni dell'Assessore, rimarcando quanto già affermato dalla Presidente Marini una settimana fa, sempre ad Orvieto, abbiamo voluto rivendicare la coerenza delle scelte della Regione nel corso di questo ultimo anno, in considerazione del fatto che la decisione finale assunta dalla Regione è pari, pari quella descritta nel DAP cioè: spingere sulla raccolta differenziata, attivazione filiera del riciclo e ampliamento della discarica Le Crete limitatamente alla soprelevazione del secondo calanco. Questo ovviamente senza nulla togliere all'impegno dei movimenti ambientalisti e al contributo dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Orvieto Margottini che ha sposato in pieno le scelte regionali. L'auspicio, emerso anche dai numerosi interventi di Sindaci del territorio e dei rappresentanti delle forze politiche del centrosinistra, è che vi sia uno sforzo corale per dare attuazione nella sua interezza al Piano Regionale dei Rifiuti che, appunto, mette in primo piano la diffenziata ed il riciclo. Solo l'attivazione e la crescita forte nel volgere di pochissimi anni di questi processi (almeno il 65% di differenziata entro due anni) potrà metterci definitivamente al riparo da nuove discariche e/o inceneritori. Su questo la Regione, sta facendo la sua parte sul fronte istituzionale (già due incontri con tutti i sindaci dell'Umbria) della promozione (campagne mediatiche di sensibilizzazione dell'opinione pubblica) e delle risorse (misure e bandi finalizzati al sostegno dei progetti di raccolta differenziata dei Comuni e incentivi allo sviluppo di attività produttive nella filiera del riciclo, a partire da una piattaforma ad Orvieto per il recupero e trattamento dei rifiuti riciclati).

Poi il tema dei finanziamenti della Regione su Orvieto ed il Comprensorio, in questo primo anno di legislatura nel settore della tutela del territorio e delle infrastrutture:

-      7 milioni 875 mila euro per la rete idrica;

-      2 milioni 350 mila euro per un primo intervento di messa in sicurezza del fiume Paglia;

-      Oltre 5 milioni dall'accordo Stato-Regione (al momento finanziato solo dalla Regione) sul dissesto idrogeologico, per la Rupe di Orvieto (1 milione) e movimenti franosi tra Carnaiola, Civitella, Sugano e Alviano;

-      12 milioni 900 mila euro per il primo stralcio della complanare di Orvieto (di cui oltre 3 milioni già erogati al Comune);

-      2 milioni di euro (già erogati alla Provincia che ne ha stanziati altrettanti) per la variante di Sferracavallo ed i collegamenti al Casello Nord;

Sulle infrastrutture, infine, alcuni impegni assunti per il secondo stralcio della complanare (a condizione ovviamente che veda avvio il primo stralcio) e per alcuni interventi sulla Orvieto-Baschi-Todi, su cui necessita un impegno in primo luogo dell'ANAS, oltre al pressing sulla Società Autostrade per la realizzazione del Casello Nord.

Si è parlato anche di energia da fonti rinnovabili, tra nuove regole a tutela del paesaggio e nuove opportunità dal geotermico sull'altopiano dell'Alfina, di urbanistica, tra semplificazione e snellimento procedure, piano casa e nuove regole per gli annessi agricoli, ecc..

Insomma tanta carne al fuoco, progetti e risorse che, comunque, non bastano da sole a riempire il grande vuoto di identità, strategia ed obiettivi che aleggia sul nostro territorio. In assenza di un progetto di sviluppo grossomodo condiviso tra istituzioni, forze economiche e sociali e cittadini, un orizzonte comune verso il quale marciare e per il quale mettere a leva ogni risorsa possibile, da moltiplicare per cento o per mille con investimenti pubblici e privati, il rischio concreto è che anche questi 30 milioni di euro di cui abbiamo parlato finiscano per essere gocce d'acqua nel deserto. Un deserto, appunto, quello a cui sempre più somiglia la nostra città in cui sta pericolosamente affermandosi un clima di resa, di rassegnazione e di sopravvivenza, a partire dalle forze economiche, da cui non sarà facile per nessuno uscirne.

Ecco allora la necessità di uno scatto, di una nuova idea di futuro su cui mobilitare il territorio. Questo è l'obiettivo della conferenza programmatica del PD e della nuova iniziativa unitaria del centrosinistra.

 

Pubblicato il: 18/06/2011

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