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Barbabella. L'arresto di Casale mette ancora in primo piano che ' la linea della vendita della vendita pura e semplice della Piave, indipendentemente dalle destinazioni che la giustificano, è del tutto sbagliata e pericolosa

Riceviamo da Franco Raimondo Barbabella e pubblichiamo

Non conosco Vittorio Casale né che cosa hanno fatto le sue società. Pertanto non esprimo giudizi di merito. Prendo solo atto della notizia dell'arresto avvenuto questa mattina a Milano dell'immobiliarista che era interessato ad acquistare la ex Piave e l'ex ospedale. Mi sembra che non sia fuori luogo, anche alla luce di questo episodio, ribadire che la linea della vendita pura e semplice, indipendentemente dalle destinazioni che la giustificano, è del tutto sbagliata e pericolosa. Una vendita fuori controllo (solo per fare cassa o per liberarsi di un problema) non garantisce né un uso utile alla collettività né un uso qualsiasi. Sarebbe una pura operazione immobiliare al ribasso, una vera svendita, non solo in termini finanziari ma di destino della città. Oggi è come se qualcuno che vuole bene ad Orvieto avesse mandato, dopo quello della palombella che si libera e spicca il volo, un terzo ed ultimo segnale. Il primo era venuto da RPO quando ha operato per non far finire il patrimonio dell'ex caserma nell'immobiliare regionale poi ovviamente fallita. Dubito che ci sarà un quarto segnale prima di finire nel burrone. Conviene perciò cambiare subito strada, armarsi di pazienza e tornare ai sani principi di una buona amministrazione, per cui ognuno fa bene il proprio mestiere senza bisogno di affidarsi a qualche messia di passaggio.

                                                                                              Franco Raimondo Barbabella

Pubblicato il: 14/06/2011

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