Muore un ragazzo orvietano per overdose

di Simona Coccimiglio

Muore per droga a trentasei anni. Si tratta di E. V., orvietano già noto alle forze dell'ordine per il suo passato di tossicodipendente. Non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che la sua morte possa ricondursi ad un'overdose. Una pattuglia della polizia di Orvieto ha fatto irruzione nel pomeriggio di ieri nell'appartamento dell'uomo in piazza Sant'Angelo e ha rinvenuto, accanto al suo corpo ormai privo di vita, una siringa e un laccio emostatico. E. V. sarebbe morto all'istante, presumibilmente alle sedici e quarantacinque di ieri . Ad avvisare la polizia una parente dell'uomo che aveva cercato insistentemente di mettersi in contatto con lui, telefonandogli e poi bussando più volte alla porta della sua abitazione nel centro storico di Orvieto. In passato E. V. era stato già ricoverato per overdose al pronto soccorso del Santa Maria della Stella. Da poco tempo aveva fatto ritorno sulla Rupe insieme a sua madre dopo aver trascorso un certo periodo di tempo in Sicilia. Ad un anno esatto da operazione "Cahos" - scattata nel dicembre 2002 - che ha coinvolto ventiquattro ragazzi orvietani tra i diciotto e i ventiquattro anni, la situazione orvietana sul fronte droga non sembra essere confortante. Nell'ultimo anno sono stati numerosi gli arresti e le denunce nei confronti di spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti. E non sono passati che due mesi dalla tragica scomparsa per overdose di un ventisettenne di Orvieto - trovato privo di vita a Napoli all'interno di un edificio in via di ristrutturazione. L'allarme sociale rimane alto, mentre l'esito dei controlli della Guardia di Finanza di Orvieto messi in atto nel week end appena trascorso negli istituti superiori orvietani e fuori dai locali notturni del comprensorio, ha portato alla segnalazione alla Prefettura di due giovani come assuntori di stupefacenti e del sequestro di una modesta quantità di hashish.