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La Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto tira i cordoni della borsa

A convincere Fumi a tenere un atteggiamento più accorto sarebbe stata anche la pioggia di richieste, se non analoghe almeno proporzionali, arrivata in Fondazione in questi giorni da parte di diversi Comuni del Comprensorio. Ed oggi deve essere presentata la proposta di Bilancio preventivo 2011

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ORVIETO - La Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto tira i cordoni della borsa. A quanto pare l'apertura di credito del presidente Vincenzo Fumi nei confronti del Comune di Orvieto sarebbe destinata a scontarsi da un lato con lo statuto della Fondazione stessa, dall'altro con l'adeguatezza dei richiesti piani di risanamento del Comune. Ecco dunque che dai 900mila euro sperati, l'amministrazione sembra che incasserà molto meno. C'è chi dice solo i finanziamenti per tenere in vita la scuola di musica. Anche se, a quanto pare, una decisione ufficiale e definitiva non ci sarebbe. A convincere Fumi a tenere un atteggiamento più accorto sarebbe stata anche la pioggia di richieste, se non analoghe almeno proporzionali, arrivata in Fondazione in questi giorni da parte di diversi Comuni del Comprensorio. Chi mastica di bilancio in ogni caso fa notare come le eventuali iniezioni di risorse provenienti dalle casse dell'ente guidato da Vincenzo Fumi sarebbero certamente utili a tamponare i danni di un bilancio pieno di tagli, ma a nulla servirebbero ai fini della chiusura effettiva dei conti. Conti che sono ancora in alto mare. La bozza di bilancio non c'è. E il termine per metterla nelle mani dei consiglieri è il 15 giugno. Domani. Una scadenza ormai improrogabile, di fronte alla quale pare non intendano esercitare la minima tolleranza i consiglieri democratici che minaccerebbero di scrivere al prefetto già all'alba del 16 giugno, se non dovessero arrivare i documenti. Nulla dunque è ancora scontato. Soprattutto se si considera che, in queste ultime ore, le fibrillazioni dentro la maggioranza lungi dall'acquietarsi, sono in aumento. E non c'entra più tanto il documento del Pdl, o almeno non solo. Le tensioni si consumano su uno dei capisaldi della manovra, la risoluzione degli Swap su cui si fa affidamento per non iscrivere al bilancio preventivo 2011 un milione di euro di spese circa. L'amministrazione comunale, come noto, ha intenzione di intraprendere le vie legali per i contratti in essere con Bnl mentre con Rbs vorrebbe procedere con un accordo transattivo, ufficialmente per evitare di dover incardinare una causa a Londra. Il fatto è che i dubbi sulla legittimità dell'operazione stanno assillando alcuni consiglieri di maggioranza. Il Comune di Orvieto avrebbe anche chiesto un parere di legittimità alla Corte dei Conti che però non si sarebbe espressa. Per raccogliere tutti i necessari pareri tecnici c'è tempo ancora fino a domani, quando è convocata in extremis la commissione Affari generali. Secondo alcuni l'operazione Swap che ha in mente il Comune sarebbe una forzatura e le conseguenze del voto fanno paura ai consiglieri, in virtù del danno erariale che la magistratura contabile potrebbe un giorno chiedere loro singolarmente e personalmente. Insomma, l'amministrazione resta sospesa tra la possibilità di chiudere in extremis un bilancio stiracchiato e legale e il dissesto che terrebbe in vita sindaco e giunta, portando ad Orvieto un organo di liquidazione straordinario.

Pubblicato il: 14/06/2011

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