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Il compratore del Casermone e dell'ex ospedale c'è, ma l'Amministrazione Còncina lo ignora

Vittorio Casale, per conto di FIRE, è disponibile ad acquistare gli immobili della ex Piave e dell'ex ospedale, secondo le modalità d'uso previste dal bando e definite dal Consiglio comunale nel 2008. Ha partecipato al bando, la sua offerta era contenuta in una delle due buste non aperte, quella contenente il progetto vero. La sua lettera a Gianni Stella per confermare l'interesse è data 9 giugno 2011

foto di copertina

Un compratore del Casermone e dell'ex ospedale esiste, ha partecipato al bando, la sua offerta era contenuta in una delle due buste non aperte, quella contenente il progetto vero, e la sua disponibilità c'è ancora oggi, come dimostra la lettera inviata a Gianni Stella e pubblicata in fondo.

Vittorio Casale, per conto di FIRE, è disponibile ad acquistare gli immobili della ex Piave e dell'ex ospedale, secondo le modalità d'uso previste dal bando e definite dal Consiglio comunale nel 2008.
Gianni Stella ha raccontato di aver incontrato Casale e Còncina a cena nel dicembre scorso a Roma e l'imprenditore parmense, che negli ultimi cinque anni ha trattato con successo immobili per 5 miliardi di euro, attende ancora una risposta dal sindaco.
Nel contempo Carlo Tonelli e la Giunta stanno lavorando su altre offerte che sarebbero pervenute, così riferisce Tonelli, ma di cui non si sente autorizzato a parlare.
Tonelli, delegato dal sindaco per la Piave, ha anche informato che l'Amministrazione sta lavorando intensamente su un progetto più vasto di utilizzazione dei beni pubblici sulla rupe, di cui però, ad oggi, non si possono conoscere i contenuti.  

Aspetto curioso emerso dall'incrocio delle informazioni è che tra le tante offerte su cui la Giunta sta lavorando non ci sia traccia dell'unica certa, quella presentata dalla FIRE. "Perché non c'è nessun'altra offerta ", ribadisce Stella, amareggiato perché due anni di lavoro sono stati gettati via e perché, personalmente, si sente "preso per i fondelli" dal sindaco.

Insomma, almeno sappiamo ed è alla luce del sole che FIRE ha partecipato al bando, che Gianni Stella è referente in qualità di ex consulente del Comune, che Casale vuole investire ad Orvieto, purché sia prevista la vendita di Piave ed ex ospedale, che alla Giunta Còncina l'offerta non interessa.

E' questa la notizia uscita dall'incontro che il nostro giornale ha organizzato ieri al Bar Montanucci con  Franco Raimondo Barbabella, ex presidente di RPO, Giovanni Stella, ex consulente del sindaco Mocio per la Piave, e Carlo Tonelli, delegato dal sindaco Còncina per la gestione di un "tavolo" che si occupa di "Vigna grande",.

Una raccomandazione di Franco Raimondo Barbabella va "tirata fuori " dall'ora e mezzo di discussione  perché è un punto che ci sembra imprescindibile: "Non si può pensare alla Piave, all'ex ospedale ed a qualsiasi assetto della città senza considerare le altre istituzioni, prima fra tutte  la Regione. Il Comune da solo non ce la può fare".

Non è stato possibile offrire una risposta  alla curiosità degli intervenuti, perché una risposta l'Amministrazione non ce l'ha, i tempi di qualsiasi azione sono aleatori, il bilancio preme e la Piave, in un modo o in un altro, costituisce una tentazione forte per far quadrare i conti, almeno dal punto di vista contabile.
Carlo Tonelli ha coraggiosamente rappresentato la posizione sempre evasiva  dell'Amministrazione e lo ringraziamo per la presenza.

Una sintesi dell'incontro con  Franco Raimondo Barbabella, ex presidente di RPO, Giovanni Stella, ex consulente del sindaco Mocio per la Piave, e Carlo Tonelli, delegato dal sindaco Còncina per la gestione di un "tavolo" che si occupa di "Vigna grande" sarà pubblicata da orvietosi.tv.  
E' un documento interessante che offriamo ai lettori e che servirà.


Ringraziamo il Bar Montanucci per la squisita ospitalità.

Pubblicato il: 11/06/2011

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