Il Ministero all'Ambiente vincola i calanchi. Non ci sarà mai il terzo calanco

ORVIETO - Circolano ancora solo commenti informali attorno alla conclusione della procedura di via che si è appena conclusa in Regione per il revamping dell'impianto industriale Le Crete. La sensazione sulla Rupe è di una generale soddisfazione, tanto sul fronte politico - comunale - ambientalista quanto sul fronte del gestore. Di fatto, il terzo calanco non è autorizzato, ma non è neanche escluso. E questo basta per il momento, a quanto pare, a tacitare gli animi. L'assessore comunale all'Ambiente Claudio Margottini rinvia ogni dichiarazione alla lettura della determinazione dirigenziale relativa al procedimento di valutazione di impatto ambientale che già da stamani sarà probabilmente sulle scrivanie comunali. Ma è cosa di ieri.
La partita adesso si sarebbe giocata tutta attorno all'apposizione o meno del vincolo ambientale sul terzo calanco, circostanza che escluderebbe a priori la possibilità di ulteriore ampliamento dell'impianto.
Ma tutti i ragionamenti e le sensazioni non valgono più nulla.
Il ministrero all'Ambiente ha vincolato i calanchi, è notizia di ieri, escluso il secondo ormai compromesso ed ha altresì escluso la possibilità di reperire altre zone argillosse nelle vicinanze.
In somma, la battaglia di Leoni e del Consiglio comunale unanime per salvaguare quell'area paesaggistica è andato a buon fine e ormai la SAO dovrà occuparsi di rivedere il suo piano industriale, se lo vorrà, senza ipotizzare una nova discarica. Da parte sua, l'Amministrazione orvietana e quelle dell'Orvietano non potranno che procedere velocemente al miglioramento ed all'allargamento della raccolta differenziata.